Writers condannati a lavori socialmente utili, estinto il reato per un ragazzo argentino e uno cingalese
Due writers hanno estinto il reato dopo aver lavorato ciascuno 150 ore svolgendo attività socialmente utili a favore del Comune.
Lo ha deciso ieri mattina il giudice di pace nel processo che vede imputati un cingalese e un argentino accusati di aver imbrattato nel settembre 2007, con delle tags a vernice spray, 3 edifici privati di via Washington. Soddisfazione del Comune che si era costituito parte civile.
E’ il terzo caso a Milano che si risolve in questo modo, nonché l’ottavo procedimento che si chiude con la condanna dei responsabili dell’imbrattamento o la riparazione del danno provocato.
Il 30 aprile scorso il giudice di pace aveva accolto la richiesta che i due graffitari, oggi 25enni, al fine di riparare il danno svolgessero lavori socialmente utili a favore del Comune.
Gli imputati hanno sottoscritto un accordo che li ha impegnati ciascuno per 150 ore complessive di servizio.
Nell’udienza di ieri il giudice ha verificato il lavoro svolto e ha decretato l’estinzione del reato.
“In questo caso – afferma De Corato – l’Amministrazione ha proposto, come è già accaduto in altri processi, che il danno fosse ripagato svolgendo lavori socialmente utili a favore di anziani o disabili. Una soluzione educativa e formativa che sta riscontrando apprezzamento unanime e che continueremo ad avallare laddove possibile. E sull’attività svolta per circa 3 mesi dai due graffitari c’è un giudizio positivo.
“Da quando è stato istituito il Nucleo Decoro Urbano in seno alla Polizia Locale sono 75 i writers denunciati – spiega De Corato. – Sono poi 8 i processi già chiusi con condanne dei responsabili a pagare multe salate o a riparare il danno con attività socialmente utili o ripulendo i graffiti. Sono inoltre 4 le presenze del Comune in procedimenti in corso come parte civile, 43 le multe inflitte nei primi 8 mesi del 2010 per l’ordinanza anti-graffiti che prevede una sanzione di 450 euro contro chi imbratta immobili pubblici o privati”.
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