Rapina banca intesa via Binda angolo via Ponti, avevano già svaligiato almeno altri 10 caveau
E’ accaduto alle 15,30 di ieri alla filiale di Banca Intesa di via Binda in angolo con via Ettore Ponti.
Qui 40 agenti del Nucleo Antirapina dei Carabinieri di Milano, a seguito di approfondite indagini, pedinamenti e controlli sul territorio, si sono appostati davanti all’istituto di credito mentre all’interno entravano due rapinatori travestiti da donna, M.T. di 44 anni e M.M. di 35, subito seguiti da un terzo complice, O.C., di 45 anni.
Secondo quanto dichiarato dagli stessi Carabinieri, mentre l’operazione continuava, all’esterno, appostato in auto, il capobanda, fratello di O.C., 54 anni, con e alcuni precedenti per tentato omicidio, si teneva costantemente in contatto con i complici tramite un walkie talkie. Gli ultimi due componenti la banda, M.S. di 43 anni e S.M. di 41 anni, unico incensurato, facevano da palo.
Una volta estratte le pistole, uno dei tre rapinatori e’ stato raggiunto al cellulare da un Carabiniere che lo avvertiva di quanto stava accadendo all’esterno e dell’accerchiamento in atto.
Vistisi ormai senza scampo, i tre componenti della banda fuggivano da una porta laterale della banca, mentre gli altri tre all’esterno venivano fermati.
A questo punto i due rapinatori travestiti da donna costringevano, sotto la minaccia delle armi, un’inquilina dello stesso caseggiato in cui si trova la banca, a fornire loro abiti maschili, ma una volta varcato il portone venivano immediatamente catturati.
Il terzo malvivente tentava invece la fuga dai tetti, ma veniva raggiunto e catturato.
Almeno una decina, secondo gli investigatori, le rapine messe a segno negli ultimi anni dalla banda, tra Milano e Pavia con in comune un unico obiettivo: il caveau. I malviventi, infatti, non si accontentavano dei soldi delle casse, ma puntavano sempre dritto al cuore degli istituti, contenente, quasi sempre, almeno un milione di euro.
Durante le perquisizioni all’interno di diversi appartamenti, punti di riferimento dei rapinatori, sono state sequestrate, oltre ad altre due armi, numerose parrucche e vestiti da donna, una telecamera nascosta in un pacchetto di fazzoletti, con la quale filmavano per giorni e giorni i movimenti delle banche da colpire, ed un calco in gesso con il quale costruirsi, sia pure artigianalmente, delle maschere in lattice.
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