Imprigionata a casa dal convivente ossessionato dal tradimento, un’odissea durata 18 mesi
L’ossessione è scoppiata in tutta la sua patologia in un appartamento in zona Manforte – Vittoria.
Qui da un anno e mezzo viveva il suo dramma la convivente di Cristina, un 28enne agente immobiliare e pregiudicato.
L’uomo, convinto che la convivente lo tradisse, la perseguitava con una serie sconfinata di accorgimenti volti a controllare ogni sua mossa: la porta della camera da letto serrata con nodi speciali in modo che se lei fosse uscita lui se ne sarebbe immediatamente accorto, telefonate ogni 10 minuti quando (lui) si assentava, nonché l’installazione di un antifurto volumetrico: un marchingegno in grado di avvisare per sms ogniqualvolta la ragazza avesse varcato la soglia dell’abitazione.
Questo stato di ossessione, inasprito da maltrattamenti fisici e continue minacce, durava giorno e notte, e durante i 18 mesi la ragazza ha sostenuto anche una gravidanza, tra l’altro tra liti continue tra l’uomo e la mamma della convivente e, successivamente, anche con la baby sitter, considerata “connivente”.
L’infernale situazione si è sbloccata soltanto quando finalmente, pochi giorni fa, la ragazza ha trovato il coraggio di raccontare tutto alle Forze dell’Ordine, facendo quindi scattare le manette per il convivente, con l’accusa di maltrattamento.
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