La banda era “in affari” dallo scorso agosto: da circa sei mesi (l’arresto è avvenuto lo scorso 30 gennaio, anche se la notizia è stata divulgata dopo), operavano continui borseggi alla fermata Loreto della metropolitana “verde”, utilizzando una tecnica conosciutissima e, purtroppo, comunque vincente.
Secondo quanto spiegato dalla Polizia di Stato, e ripreso anche dalle videocamere di sorveglianza, la banda era composta da tre uomini, tutti di origine algerina e di età tra i 28 e i 38 anni.
Le vittime preferite erano i turisti, ma non solo, raggirati sempre con la medesima tecnica: al momento di entrare nel vagone, uno dei malviventi si metteva loro davanti, facendo cadere a terra qualche oggetto, preferibilmente un mazzo di chiavi.
Il malvivente, di conseguenza, si chinava per raccogliere l’oggetto e, in questo modo, bloccava tutti dietro di sé, creando un vero e proprio “tappo”.
A questo punto, un complice, alle spalle della vittima, approfittava della distrazione generale per infilare le mani e rubare portafogli e cellulari, senza venire notati da nessuno.
Negli ultimi mesi, le segnalazioni dei borseggi presso la fermata in questione erano rimbalzate tra i social per mettere in allerta i passeggeri, anche perché i ladri agivano in particolare all’ora di punta del rientro, tra le 18 e le 21.
Intervenuti gli agenti della Polfer, i ladri sono stati arrestati.
L’opposizione commenta l’accaduto facendo i complimenti agli agenti della Polfer, ma ponendo anche due quesiti: “Perché quei 3 borseggiatori erano ancora in libertà, dopo essere stati già arrestati diverse volte? E inoltre, dov’è finito il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia Locale, che avevamo istituito quando eravamo alla guida della città?”.
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