Cani uccisi perreras, 40mila animali ammazzati ogni anno, uccisi a bastonate o buttati negli inceneritori ancora vivi
Quando il cane spagnolo entra in canile, di fatto entro nell’anticamera della morte. Nel dettaglio:
Se si tratta di un cane di proprietà smarrito, il proprietario ha dieci giorni di tempo per riprenderselo, altrimenti il viene ucciso.
Se il cane è randagio, ha tempo una settimana per venire adottato, dopodiché viene ucciso.
Se un proprietario di un cane “si stufa”, lo stesso può essere portato in canile per essere soppresso.
I Comuni spagnoli pagano fino a 80 euro a cane per garantirne la soppressione.
LE TESTIMONIANZE –
- Secondo quanto comunicato da Aidaa, Associazione Italiana in difesa di Animali e Ambiente, decine di volontari hanno testimoniato di aver visto cani presi a bastonate e lasciati morire dopo lunga agonia, oppure messi negli inceneritori ancora vivi.
- Secondo il protocolli sull’eutanasia, in Spagna i cani dovrebbero essere soppressi attraverso un sistema di eutanasia dolce; in realtà, molto spesso vengono uccisi in maniera drammatica proprio per risparmiare sul costo del farmaco.
“Una vera e propria carneficina programmata – commenta Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA. – Occorre gridare forte la nostra indignazione contro questi aguzzini e chiedere a gran voce all’Unione europea di obbligare la Spagna a sottoscrivere le convenzioni internazionali per la tutela degli animali da compagnia. Parola d’ordine – conclude Croce – è boicottare tutto ciò che è spagnolo: dai vari prodotti in commercio fino a rifiutarsi di andare in vacanza in questo paese dove i cani vengono barbaramente massacrati”.
INFORMAZIONI – Per ulteriori informazioni:
- 392-65.52.051
- 347-88.83.546
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Di Redazione