Incidente in via Pontaccio, in zona Brera un fuoristrada entra nella vetrina di un negozio di scarpe poco più di un’ora fa. Foto e video
E’ successo alle 20 circa di questa sera.
La conducente, la signora R.L. di 46 anni in auto insieme al figlio 12enne, veniva da via San Marco e svoltava a destra in direzione via Pontaccio. In quel momento, era in atto un fortissimo acquazzone.
Alla ripresa dopo la sosta semaforica, R.L. si accorge immediatamente che l’auto è fuori controllo e, appena superato l’incrocio con via Solferino, sente il veicolo perdere aderenza e sbandare verso destra.
Automaticamente sterza verso sinistra, ma proprio in quel momento viene superata da un’auto e, non appena la visuale torna libera, si trova all’improvviso di fronte a un Suv di colore scuro parcheggiato proprio sul lato sinistro della via, in sosta vietata, di fronte al civico n. 3, dove la strada è stretta e non dovrebbe trovarsi nessun veicolo.
Per evitare di prenderlo controsterza nuovamente verso destra; l’auto però continua ad essere ingovernabile e l’aderenza sul pavé coperto di pioggia è assolutamente nulla.
R.L. prova a frenare con tutte le sue forze ma è come se il veicolo si trovasse sui pattini e, senza riuscire a controsterzare per la terza volta, si schianta contro la vetrina di un negozio di scarpe, mandandola completamente in frantumi.
Proprio in quel punto c’è anche la fermata di un autobus ma, probabilmente a causa della forte pioggia, per fortuna non c’è nessuno.
Pochi istanti e arrivano sul posto gli agenti della Polizia Locale, due camion dei Vigili del Fuoco e un’ambulanza ma, ancora per fortuna, né la conducente né il figlio si sono feriti, al punto che è infatti la signora R.L. stessa che ci racconta in prima persona cos’è accaduto.
E’ agitata, lo spavento è stato grandissimo ma è perfettamente lucida, e puntualizza che una volta riuscita ad uscire dall’auto, il Suv parcheggiato in sosta vietata non c’era più: “Probabilmente ha deciso di scappare piuttosto che rischiare di prendere una multa”.
“La colpa è stata tutta della pioggia e del pavé, che insieme hanno fatto perdere completamente l’aderenza alla macchina” aggiunge, mentre sopravviene anche il marito. E dopo il grande spavento, subentra il grande senso di sollievo: “L’importante è che mio figlio stia bene” conclude, ed effettivamente, impossibile non compiere una riflessione: poteva davvero accadere una tragedia. Macchina e vetrina a parte, sono stati tutti fortunati.