Cane sta male a Varazze, salvato per strada con flebo e la collaborazione di una giornalista, una veterinaria, un cameriere, farmacisti e passanti
Un paio d’ore di grande spavento a Varazze, in via Mameli angolo vico Morchio.
Erano circa le 18,00 quando la signora Raffaella Volponi è scesa dalla sua auto con Gigi: un adorabile bulldog francese di 3 anni, preda di una crisi respiratoria dovuta a un presunto colpo di calore.
Gigi aveva trascorso il pomeriggio a giocare con un Labrador e, durante il successivo tragitto avvenuto nell’auto prima parcheggiata per svariate ore sotto il sole, ha iniziato a respirare sempre più affannosamente, finché la sua padrona ha fermato la vettura per dargli subito dell’acqua.
Gigi, però, non ha dato cenni di miglioramento: il respiro divenuto un rantolo sempre più rapido e affannoso, la lingua che iniziava a diventargli blu e rigurgiti di bava bianca che gli uscivano più volte dalla bocca.
In quel momento è intervenuta una giornalista di Cronacamilano, per caso sul luogo, e tempestivamente ha consigliato alla signora di portare il cane da un vicino veterinario. Ma dopo una breve corsa insieme, con Gigi in braccio perché non riusciva a reggersi sulle zampe, purtroppo la brutta sorpresa: sabato pomeriggio il veterinario era chiuso e non c’era alcun numero per le emergenze.
Da qui è iniziata la lotta col tempo per salvare Gigi, in evidente crisi respiratoria, coinvolgendo il buon cuore e la solidarietà dei tanti turisti e residenti che si sono trovati ad assistere alla scena del povero cagnolino agonizzante.
Immediato l’aiuto del dottore e dei farmacisti della Farmacia Montanaro, in Vico Morchio, dove la giornalista di Cronacamilano e la signora Raffaella hanno chiesto il primo aiuto: non solo domandando se conoscessero un veterinario che potesse intervenire per l’emergenza, ma anche se sapessero cosa somministrare al bulldog per fermare la crisi.
Pronta la reazione del dottore, che ha lasciato il banco e si è messo alle prese con telefono e medicine, mentre una signora presente si è scoperta per caso cliente dello stesso veterinario presso il quale era in cura Gigi a Celle Ligure, irreperibile poiché la signora Raffaella aveva dimenticato il cellulare a casa e non ne ricordava il numero.
Intanto Gigi era sempre più congestionato e continuava a rigurgitare bava bianca, mentre intorno a lui si era creato per strada un piccolo “ospedale da campo”: c’era chi si affannavano a procurare bottiglie d’acqua fresca, chi aiutava a bagnargli la collottola e il pelo, chi teneva il guinzaglio mentre la signora cercava di apprendere le istruzioni del veterinario, in ferie in nord Italia, utilizzando il cellulare prestatole da un’altra passante.
La pizzeria “Lo spuntino” di fianco alla farmacia ha subito fornito un sacchetto pieno di cubetti di ghiaccio per bagnare i polpastrelli del povero bulldog, e proprio mentre il veterinario stava poi parlando direttamente con il farmacista per indicargli un farmaco da somministrare per flebo dopo un primo soccorso, la svolta: tra la folla si è fatta strada una giovane veterinaria, milanese, dicendo, “Sono un veterinario, posso aiutare?”
Un gran sospiro di sollievo ha rischiarato subito l’atmosfera: ora Gigi aveva finalmente una possibilità concreta di salvarsi.
La veterinaria, la gentile e bravissima dottoressa Paola De Pascale, di Milano, con studio veterinario a Capriate, ha preso subito in mano la situazione: mentre una signora teneva verticale il flacone di soluzione fisiologica procurato da uno dei farmacisti, un altro portava un termometro digitale alla dottoressa per misurare la temperatura del cagnolino, mentre la giornalista teneva fermo l’ago infilato sul coppino di Gigi e un signore porgeva un bicchiere d’acqua, fornito da un cameriere della pizzeria, alla signora Raffaella, che vedendo che il suo Gigi piano piano si riprendeva, aveva un piccolo crollo di tensione.
Dopo un totale di quasi due ore, la flebo e del cortisone, finalmente Gigi è tornato a reggersi sulle sue morbide zampe, la lingua nuovamente rosea, il respiro normalizzato.
“Muoiono facilmente per i colpi di calore,” ha detto la dottoressa De Pascale, “se non si fosse intervenuti immediatamente probabilmente avrebbe perso la vita”.
Intorno, il sorriso ha illuminato il volto di bambini e adulti, uomini e donne: finalmente, dopo tanti agghiaccianti episodi di menefreghismo e crudeltà verso gli animali, perfetti sconosciuti hanno collaborato e partecipato per ore al piccolo grande dramma che si è consumato per strada, lungo uno dei tipici vicoli di Varazze. E mentre la signora Raffaella ringraziava con le lacrime agli occhi, nulla ha riempito di più i cuori dei presenti che vedere il piccolo Gigi, finalmente, alzarsi sulle sue zampe e camminare sicuro e tranquillo: ora poteva finalmente tornare a casa, e trovare il meritato risposo nel morbido della sua cuccia.