Cane rapito da ex fidanzata, blitz della polizia Svizzera per recuperare la bestiola
Protagonisti della vicenda, svoltasi tra Como e una località del Canton Ticino, sono due ragazzi e il piccolo Firpo: un bulldog francese acquistato dai due ai tempi del grande amore e, ovviamente, della loro convivenza.
Poi la coppia scoppia ma, per mantenere buoni rapporti, Lui, regolare intestatario della bestiola all’anagrafe canina, concede alla ex di tenere con sé Firpo, per brevi periodi.
Finché… Lei decide repentinamente di trasferirsi in Svizzera, e con un vero colpo di scena fugge rapendo il piccolo Firpo!
Disperato, il legittimo padrone del cagnolino si rivolge al Tribunale degli Animali di Como, dove la pratica viene messa in mano all’avvocato Grazia Scarola, responsabile della sezione comasca della struttura legale di Aidaa.
A questo punto, per recuperare il cucciolo viene organizzato un vero e proprio “piano segreto”, coordinato dai vertici nazionali di Aidaa e dalla polizia cantonale elvetica.
Proprio gli agenti svizzeri si sono quindi recati presso l’abitazione della ex (che nel frattempo oltre che col cane stava pure con un nuovo ragazzo), procedendo alla lettura del microchip di Firpo, risultato in questo modo appartenere ufficialmente all’ex fidanzato, al quel è stato restituito dopo un adeguato controllo veterinario.
“E’ una vicenda complessa che abbiamo vissuto con una certa apprensione ma, – dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa – grazie alla professionalità dell’avvocato Grazia Scarola, responsabile del tribunale degli animali di Como, e grazie al piano seguito alla lettera dal padrone legittimo di Firpo, siamo riusciti a riportare il cane in Italia in maniera assolutamente pacifica e legale.
“Purtroppo nelle settimane in cui è vissuto con Sonja, il piccolo bulldog ha avuto qualche problema di salute – ha aggiunto Croce, – ma le cose si sono risolte nel migliore dei modi e il legittimo padrone ha scelto di non denunciare la sua ex convivente, di fatto responsabile di furto ed espatrio illegale del cane.
“Un ringraziamento agli agenti della polizia cantonale che hanno operato con una grande professionalità. In questo caso possiamo davvero dire – conclude Croce – tutto è bene quel che finisce bene”.
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Di Redazione