Ancora problemi Area C Milano: una mamma prova a girare con i suoi due bimbi in bici, a piedi e con i mezzi pubblici. Ecco tutti gli ostacoli che ha dovuto affrontare
Di seguito la dettagliata mail inviata alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it) da una mamma residente all’interno di Area C. La lettrice, la signora R.G., spiega tutte le difficoltà affrontate ogni giorno per evitare di pagare i 5 euro di pedaggio per entrare e uscire dalla propria casa… avendo due bambini piccoli in una città assolutamente non a misura di bicicletta, e dotata di mezzo pubblici inadeguati alle necessità di chi, ad esempio, porta con sé uno o addirittura due passeggini, e deve salire/scendere le rampe della metro o i gradini di autobus e tram. In alternativa, anche le piste ciclabili sono utilizzabili con grande difficoltà, poiché “si interrompono in continuazione e costringono le bici a transitare in mezzo alle carreggiate stradali”… cosa molto sgradevole se si viaggia con un bimbo nel seggiolino o, ancora nel caso della nostra lettrice, con un bimbo davanti e uno dietro. La protesta reca con sé il malcontento di numerosi abitanti della zona: “Quando ci sarà un po’ di competenza nelle decisioni che cambiano la vita dei cittadini?”. In dettaglio, ecco la situazione portata alla luce dalla residente:
IL PROBLEMA, CHE RIGUARDA TUTTI I CICLISTI, I PEDONI E I RESIDENTI ALL’INTERNO DELL’AREA C – “Buongiorno, non so se potete aiutare anche in questo, comunque – scrive la signora R.G., – espongo ugualmente il problema che riguarda me personalmente, ma anche tutti gli altri ciclisti/pedoni e i residenti dentro l’Area C di Milano:
“TRA NOI RESIDENTI, OGNUNO SI E’ ORGANIZZATO PER EVITARE DI PAGARE IL PEDAGGIO IMPOSTO PER ENTRARE ED USCIRE DA CASA PROPRIA” – “Dopo l’entrata in vigore del ‘fu Ecopass’ e ora ‘Area C’ – prosegue la nostra lettrice, – ognuno si è organizzato come poteva per evitare di dover pagare i famosi 5 euro per entrare e uscire liberamente da casa propria.
– “Anche io abito nella Cerchia e – precisa la cittadina – sulla anticostituzionalità del provvedimento, lascio spazio, caso mai, la prossima volta!
– “Ad ogni modo – continua a spiegare, – ognuno si è organizzato: chi muovendosi con i mezzi pubblici, chi in bicicletta, chi a piedi.
“PARTIAMO DAL PRIMO PUNTO: MUOVERSI CON TRAM E METRO” – “E’ impossibile utilizzare metro e tram quando si hanno dei bambini piccoli da portare in giro, ovviamente con il passeggino – dice la lettrice. – Infatti non tutte le metro dispongono di ascensore o scivolo per recarsi sia in banchina, che al piano mezzano.
– “Allora – spiega la mamma milanese, – chi ha il passeggino da portare giù/su deve attendere la bontà di qualcuno che l’aiuti, come capita a me: una volta ho dovuto attendere quasi 10 minuti per poter scendere…di certo non potevo lasciare i bimbi soli mentre scendevo a chiamare qualcuno dell’ATM!”
“MUOVERSI IN BICICLETTA” – “Di conseguenza, quando il tempo lo permette – spiega ancora la signora, – esco in bicicletta: un figlio sul seggiolino avanti, l’altro sul seggiolino dietro.
– In questo caso arrivo a destinazione pedalando nelle seguenti modalità – specifica dettagliatamente la nostra lettrice: sul marciapiede (se sono fortuna da trovare dei marciapiedi larghi); oppure, ahimè, devo stare in mezzo alla strada, dove non sempre ci sono piste ciclabili e, di quelle poche, la maggior parte sono occupate da auto in sosta temporanea, o sono spesso interrotte dalle fermate autobus o zone di carico scarico. In quest’ultimo caso, come tutti gli altri ciclisti sono anche io costretta (se non si vuole attendere chissà quanto che la pista si liberi) a fare un rischioso sorpasso, in quanto si finisce a pedalare letteralmente in mezzo alla corsia di marcia (vedi ad es. la “pista ciclabile” che va da Via Carducci al Policlinico di via Sforza, anche per quanto riguarda il manto stradale non idoneo a pedalare).
“PARCHEGGIARE LA BICI” – “Per parcheggiare poi la bici non vi dico – si sfoga la signora R.G. – Se si è fortunati ci si arrangia dove c’è il parcheggio bici ATM, poi bisogna sperare di trovare un palo in croce dove attaccarla o lasciarla appoggiata al muro legata su se stessa, nella speranza che non dia fastidio a nessuno, in quanto potrebbe anche capitare di non trovarla più!
“MUOVERSI A PIEDI” – “Anche in questo caso, infine – puntualizza la cittadina, – chissà quando si riuscirà a fare una passeggiata con i passeggini senza doversi letteralmente spezzare la schiena per salire sui marciapiedi, i quali non sempre hanno lo scivolo (se esco da sola ovviamente non posso portare 2 passeggini e mi sono attrezzata con il passeggino gemellare che comunque, vi assicuro, insieme al peso dei bimbi, non è molto semplice da alzare).
“A QUANDO UN PO’ DI COMPETENZA PRIMA DI PRENDERE I PROVVEDIMENTI CHE INCIDERANNO SULLA VITA DI TUTTI I CITTADINI?” Questo – conclude la nostra lettrice, – nella speranza che davvero, prima o poi, chi di competenza inizi a fare le cose un po’ più seriamente. SOPRATTUTTO prima di prendere iniziative tipo Ecopass / Area C. Saluti.
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di Redazione