Writer lavora per disabili e risarcisce danno causato disseminando tag durante la Mayday Parade
Un writer ha concluso 100 ore di attività svolte presso un centro per disabili, come risarcimento per il Comune di Milano.
Il writer, italiano, era stato accusato e ritenuto colpevole di aver imbrattato con delle tag, in occasione della Mayday Parade 2009:
- i muri dello stabile del ‘Parco dell’anfiteatro romano’ di via De Amicis;
- la saracinesca di un esercizio commerciale in Largo Carrobbio;
- l’accesso della metropolitana della linea M1.
Ora il giudice di pace ha ritenuto l’attività soddisfacente e ha dichiarato estinto il reato.
“Il writer – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – era stato colto in flagranza di reato dagli agenti della Polizia locale che avevano seguito il corteo della Mayday Parade.
“Un copione che si ripete da decenni – aggiunge De Corato – poiché i ‘bravi ragazzi’ dell’area no global e dei centri sociali che partecipano alla manifestazione sono soliti lasciare sciami di scritte su muri e vetrine contando sull’impunità. Ipotesi che Milano rifiuta visto che è la città, e dunque la collettività, a subire un danno patrimoniale oltre che d’immagine.
“Sull’azione contro i writer – ha concluso il vicesindaco – parlano i numeri. Da quando è stato istituito il Nucleo Decoro Urbano in seno alla Polizia Locale, sono 75 i writer denunciati e 9 i processi già chiusi con condanne dei responsabili a pagare multe salate o a riparare il danno con attività socialmente utili o ripulendo i graffiti. Inoltre, sono 175 le multe inflitte da quando è in vigore l’ordinanza anti-graffiti che prevede una sanzione di 450 euro contro chi imbratta immobili pubblici o privati”.
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Di Redazione