Autovelox fissi su strade provinciali di Milano, a Natale forse saranno già attivi
LA NUOVA BUFERA – Dopo le polemiche scatenate per le decisioni sui limiti della Milano-Meda e sull’ordinanza catene da neve/gomme invernali, sulle spalle degli automobilisti sta per arrivare una nuova zavorra: l’ultima idea dell’Assessore alla Viabilità, Giovanni de Nicola, è quella di installare una decina di autovelox fissi sulle principali provinciali di Milano.
IL PROGETTO – L’idea allo studio di Palazzo Isimbardi è quella di installare autovelox fissi che possano quindi scoraggiare il continuo superamento dei limiti di velocità facendo leva sul pericolo multa; inoltre è evidente come i dispositivi fissi siano più difficilmente scovabili da parte degli automobilisti, non essendoci la necessità di agenti in loco che ne segnalino la presenza. «Nel momento in cui i cartelli che indicano i limiti di velocità vengono bellamente ignorati diventando inefficaci, e continuano a susseguirsi, sempre su certe strade, un numero troppo elevato di morti, diventa necessario intervenire. Ecco – spiega l’assessore Giovanni de Nicola – che gli autovelox rappresentano l’ultima ratio nella lotta che stiamo portando avanti per la sicurezza stradale».
IL TEMA DELLA SICUREZZA STRADALE – Il ragionamento che sta alla base dell’attuazione di questo provvedimento è la necessità di continuare a perseguire un miglioramento della sicurezza stradale. Sono 203 le persone morte nel 2009 sulle provinciali milanesi; ed è proprio sui tratti in cui vi sono elevati tassi di incidenti e mortalità che dovrebbero venire installati gli autovelox fissi.
LE STRADE INTERESSATE – Qualora il progetto che, per ora, è solo ad una fase di studio, venisse trasformato in un provvedimento concreto, le provinciali interessate dovrebbero essere la Vigevanese, la Milano-Meda ed i tratti provinciali di Pozzo d’Adda.
IL CASO DELLA MILANO-MEDA DOCET – Un punto che merita riflessione è il caso della Milano-Meda dove, tra estate ed autunno, sono stati abbassati i limiti di velocità e portati da 110 a 80 chilometri orari. Tale decisione era stata giustificata dal fatto che il manto stradale, a detta della Provincia, era ed è dissestato, e avrebbe quindi potuto provocare sinistri all’utenza della supestrada. Applicando lo stesso ragionamento al nuovo progetto, viene a questo punto spontaneo pensare che se il fine è quello di migliorare la sicurezza stradale, questo obiettivo può essere raggiunto innanzitutto sistemando il manto stradale. Soltanto dopo si potrebbe ponderare di installare evari ed ventuali autovelox fissi che, a parte provocare una raffica di multe per automobilisti e pendolari, non sono certo risolutivi per il drammatico problema degli incidenti stradali.
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Matteo Torti