Occupazione stazione Cadorna e Garibaldi, manifestazione studenti contro Gelmini, ritardo per i treni, interventi Polfer e Polizia, traffico bloccato
All’indomani dell’approvazione del Governo di uno stanziamento di 7milioni e 7mila euro per le scuole milanesi, proprio a Milano nuovo corteo contro il Ddl Gelmini.
Questa volta, dopo aver distrutto vetrate e aver imbrattato vetrine del centro cittadino, e dopo i blitz all’Agenzia delle Entrate e in Comune (l’ultimo soltanto ieri), un centinaio di manifestanti ha oKKupato per alcuni minuti le stazioni Cadorna e Garibaldi, raggiungendo poi il corteo principale in piazzale Cadorna.
Sul posto e’ intervenuta la Polfer, che ha invitato i giovani ad abbandonare i binari anche se i treni hanno subito diversi minuti di ritardo.
Sono un migliaio, per il momento, i manifestanti scesi in piazza: spezzoni di decine di studenti hanno raggiunto alla spicciolata il grosso della manifestazione bloccando il traffico in tutte le zone periferiche.
Un gruppo di circa 200 giovani, in piazzale Cadorna, ha tentato di staccarsi dal corteo verso il Castello Sforzesco, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, che hanno fronteggiato a distanza per una decina di minuti.
Il corteo e’ ora fermo in piazzale Cadorna.
Le linee di trasporto pubblico obbligate a deviare i normali percorsi sono 13:
- tram 1, 2, 4, 12, 14;
- bus 50, 54, 58, 60, 61, 73, X73 e 94.
AGGIORNAMENTO del 30-11-2010 ore 12,30: Sono otto, secondo gli attivisti del Cantiere, i mini-cortei che si sono sparsi per la città da stamattina per manifestare contro la riforma Gelmini oggi alla Camera. Secondo il racconto degli stessi manifestanti, sono state bloccate per alcuni minuti diverse zone della città, da viale Monza a Lotto. Sono state fermate le stazioni di Cadorna e Garibaldi mentre alcuni blitz sono stati improvvisati a palazzo Marino e all’assessorato alla Educazione di Largo Treves. In particolare, gli studenti hanno provato a fare irruzione nel Municipio ma sono stati fermati dai vigili prima dall’entrata principale di piazza Scala e poi da quella laterale di via Case Rotte. Diverse le linee dei mezzi pubblici deviate per i cortei e il traffico in diverse zone della città è rallentato. Tafferugli con lancio di bottiglie di vetro si sono verficati in via dell’Orso, in zona Brera, mentre dopo aver percorso via Molino delle Armi e corso Italia, giunti in piazza Missori, un gruppo di una cinquantina di manifestanti dei centri sociali ha imboccato corso di Porta Romana percorrendolo di corsa per un breve tratto. Bloccati senza contatto dai Carabinieri, si sono ricongiunti con un altro spezzone spostatosi in via Santa Sofia. Il gruppo procede ora in via Mazzini verso il Duomo in circa 700 persone. Qualcuno ha indossato i caschi.
AGGIORNAMENTO del 30-11-2010 ore 14,31: Davide Boni, Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, ha commentato: “Non è occupando stazioni ferroviarie e tentando di portare il caos in città che si può dare voce alle ragioni degli studenti, perché assaltando palazzi e paralizzando il traffico dei pendolari in centro città si vanifica ogni possibilità di dialogo e di un confronto civile con le istituzioni. E’ comunque avvilente che una parte degli studenti universitari si sia lasciata strumentalizzare da una certa parte della sinistra più estremista che non ha infatti perso l’occasione, anche nei giorni scorsi, per mischiare le proteste studentesche con quelle degli immigrati di Via Imbonati”.
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