Donna stalker Rho, è penetrata nell’appartamento dell’ex scatenando il finimondo
Uomini vittime delle donne. Esistono anche loro. E sono più di quanti si sarebbe portati a pensare. Se è vero, infatti, che il reato di stalking, dati dell’Osservatorio nazionale alla mano, ha una connotazione soprattutto maschile (in sette casi su 10 la vittima è una donna), gli ultimi episodi di cronaca documentano quella che ormai è una realtà: i reati persecutori al femminile sono in costante e deciso aumento.
QUEI RUMORI NEL CUORE DELLA NOTTE – L’ultimo caso reso noto è stato registrato lo scorso weekend. La protagonista della vicenda è una donna bosniaca di 46 anni, arrestata con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex compagno.
– Secondo quanto ricostruito, ad allertare le forze dell’ordine è stata la stessa vittima, un 48enne italiano residente a Rho che, alle prime luci dell’alba, si è ritrovato l’ex convivente, sbraitante, fuori dal proprio appartamento.
– Erano le 4,45, infatti, quando la donna si è presentata fuori dalla sua porta e ha cominciato a prenderla a calci e pugni, pretendendo di entrare. “Ti brucio vivo”, avrebbe anche proferito. L’uomo, dal canto suo, ha anche tentato di opporre resistenza. Senonché, approfittando di un suo momento di distrazione, la battagliera signora è riuscita a forzare una tapparella e si è intrufolata nell’abitazione.
UNA FURIA CIECA – A quel punto è scoppiato il finimondo. La 46enne ha cominciato a scagliare per aria ogni cosa le capitasse tra le mani. Un’azione distruttiva che l’italiano è riuscito ad impedire con non poca fatica, solo dopo un violento litigio.
– Quando i poliziotti del Commissariato di Rho sono giunti sul posto ad attenderli c’erano i vicini di casa, spaventati per quanto era appena accaduto. La donna, che nel frattempo era stata allontanata sul pianerottolo dell’abitazione, alla vista degli agenti ha risposto con il lancio di alcuni vasi. Ma è stata presto resa inoffensiva e ammanettata.
MESI DI PERSECUZIONI E MINACCE – Dai racconti del 48enne e dalle sue precedenti denunce è emerso che la bosniaca – al cui carico sono risultati numerosi precedenti per abuso di stupefacenti e reati contro il patrimonio – ormai da mesi cercava di reintrodursi nell’appartamento. In ogni modo, anche ricorrendo alla forza.
– Mesi trascorsi a pedinare e infastidire il suo ex convivente come in preda ad una smania compulsiva. In un’occasione non aveva neanche esitato a far avvicinare l’oggetto della sua ossessione da due malintenzionati.
– Il messaggio, in quel frangente, era stato più che eloquente: “O ti riprendi in casa la tua ex o ti uccidiamo”.
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S.P.