Denunciati per truffa e vigilanza abusiva un uomo di origine marocchina ed una Società di vigilanza del lodigiano con clienti anche a Opera. La storia, che vede protagonista l’uomo e l’azienda di intermediazione dei servizi di vigilanza per cui lavorava abusivamente, si è svolta ad insaputa degli ignari clienti, che pagavano a fronte di un regolare contratto di sicurezza.
Secondo quanto spiegato dalla Polizia locale di Opera, il finto vigilante si era persino procurato un falso tesserino per sorvegliare un’azienda operese nella zona industriale.
Gli agenti della Polizia Locale sono risaliti alla sua identità e alla truffa dopo essersi insospettiti quando, durante un monitoraggio in borghese e una lunga attività di appostamenti, avevano scoperto che l’uomo, di 30 anni, non era in possesso del decreto di guardia giurata, obbligatorio per svolgere l’attività, e il tesserino mostrato era un falso.
“Grazie al puntiglioso lavoro del Nucleo di Sicurezza Urbana – spiegano le Autorità –, si è subito potuto capire che dietro questa attività c’era ben altro, ma senza dare al truffatore sentore di alcuna perplessità da parte degli agenti. Così la Polizia Locale ha potuto intraprendere una lunga serie di indagini per accertare la verità informando il titolare dell’azienda operese, totalmente all’oscuro di questa vicenda, che ha subito mostrato agli agenti il vero contratto di vigilanza che aveva sottoscritto con una società della provincia di Lodi”.
“ Da lì sono scattate le ricerche – hanno aggiunto gli agenti –, che hanno ben presto fatto luce sulla vera identità dell’uomo che, dopo essere stato identificato, è risultato essere un pluripregiudicato con una serie infinita di crimini e reati gravi tra cui, molti, legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Proprio per questi reati l’uomo era stato già espulso, da anni, dall’Italia ma era riuscito a sanare la sua posizione sposando una cittadina italiana”.
Una volta inquadrato il profilo dell’uomo, gli investigatori sono passati a esaminare la documentazione per risalire all’azienda di sorveglianza, verificando se anche questa fosse abusiva, svolgendo un lavoro ancora più arduo. Infatti, dopo diverse settimane e un’intensa attività di ricerca e di studio sui movimenti e sui vari subappalti, si è potuto accertare che si trattava di un vero e proprio sistema di scatole cinesi, messo a punto con precisione, che faceva capo ad una società di Lissone. Per il datore di lavoro e il marocchino è scattata immediatamente la denuncia alla Procura della Repubblica per l’attività di vigilanza abusiva e per il reato di truffa.
“I servizi in borghese danno eccellenti risultati – ha annunciato il Sindaco di Opera, Ettore Fusco – anche se il merito del buon esito di certe operazioni risiede nella professionalità degli operatori di Polizia Locale e nella loro determinazione a portare avanti attività che, in altri comandi, non sono neppure considerate. La nostra forza, infatti, risiede nella consapevolezza di essere i principali responsabili della sicurezza urbana e da oggi avremo, anche con operazioni come questa, delinquenti in meno in giro per la Città e le nostre zone industriali”. (foto: il posto di blocco dei Carabinieri).