
Nel testo della mozione viene ricordato che nell’elenco delle mansioni ‘a rischio’ “non sarebbero più presenti il personale insegnante e il personale sanitario” e che la Conferenza “ha elaborato una bozza di indicazioni non ancora approvata”.
Il dispositivo della mozione, inoltre, invita il Presidente della Regione a “portare al tavolo Stato Regioni la proposta di estendere la sorveglianza medica nei lavori oggi esclusi, studiando per questi ultimi controlli a campione”.
La mozione è stata approvata con 28 voti a favore (tutti dal centrodestra), 11 astenuti e un voto contrario.
Il Consiglio regionale ha approvato una mozione sull’obbligo di sorveglianza sanitaria, relativo all’uso e abuso di sostanze stupefacenti, del personale insegnanti e del personale sanitario. Nel corso della discussione è stato bocciato un emendamento del M5S che chiedeva l’estensione dell’obbligo anche “a coloro che ricoprono cariche pubbliche o hanno ruoli di responsabilità pubblica, a partire dai consiglieri regionali”.
Paola Macchi, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “I controlli antidroghe, una battaglia dei nostri portavoce alla Camera dei Deputati, andavano estesi anche alla categoria dei politici e degli amministratori. È questione di coerenza dobbiamo dare il buon esempio a partire da noi stessi che assumiamo decisioni che necessitano di assoluta lucidità”.
L’emendamento, tuttavia, non è stato accolto e quindi non è stato oggetto di alcuna votazione in quanto, è stato spiegato, la mozione prevedeva una votazione unica e non per singoli punti.