La Polizia di stato ha arrestato un cittadino marocchino 34enne che nella serata del 26 ottobre, nel quartiere Barona di Milano, con un fucile caricato con cartucce a pallini aveva esploso dei colpi nei confronti di un uomo italiano del 1974, provocandone lesioni gravissime; gli agenti del Commissariato Porta Ticinese hanno arrestato l’uomo con l’accusa di tentato omicidio.
Dalle prime ricostruzioni, la Questura ha ritenuto verosimile che l’aggressore, nascosto dietro un riparo, abbia atteso che la vittima facesse rientro presso la propria abitazione e, una volta che quest’ultima fosse entrata nell’androne del palazzo, abbia fatto fuoco con l’arma che, dalle dichiarazioni acquisite sul posto, veniva descritta come un fucile a due canne.
Di striscio, veniva attinta anche una terza persona che transitava dall’androne per recarsi da una parente. Quest’ultima aveva, tuttavia, modo di riconoscere l’autore del reato, poiché abitante di fronte alla sua parente.
Prontamente soccorso, il ferito è stato trasportato presso l’ospedale San Paolo, dove si trova ancora ricoverato per gli esiti dei colpi d’arma da fuoco ricevuti, che ne hanno causato la perdita di un occhio (pare che sia stato raggiunto da circa 50 pallini, prevalentemente nella parte alta del corpo e sul volto).
L’aggressore, aiutato da un’altra persona in corso di identificazione, è invece fuggito dal luogo dell’evento e si è reso immediatamente irreperibile.
Personale della Squadra Investigativa del Commissariato Porta Ticinese, nell’immediatezza dei fatti si è adoperato nelle indagini per la ricostruzione della dinamica dei fatti e per la ricerca dell’autore del tentato omicidio, coordinato dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dottoressa Lucia Minutella, la quale, considerata la gravità dell’evento e l’immediata irreperibilità dell’uomo, ne ha disposto il fermo.
Durante tali servizi finalizzati al rintraccio, nella serata del 4 novembre, i poliziotti hanno rintracciato ed arrestato l’uomo all’interno di un bar nel comune di Corsico e lo hanno poi condotto presso la Casa Circondariale di S. Vittore, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Relativamente alle motivazioni che hanno causato il gesto del cittadino marocchino, appare assai verosimile che siano la summa di tutta una serie di litigi avuti nel tempo, mai tuttavia denunciati alle Forze di Polizia, dei quali l’ultimo, avvenuto il 24 ottobre, possa aver definitivamente scatenato la furia del marocchino. Infatti, il 24 ottobre, data dell’ultimo litigio, pare che la parte lesa abbia esploso due colpi di pistola calibro 7,65 in direzione del balcone dell’abitazione dell’attuale aggressore.