Trasferimento dell’Accademia di Belle Arti di Brera: dall’attuale palazzo storico, alla caserma di Via Mascheroni. La polemica non si placa
Trasferimento della Grande Brera: ultimo atto, o forse no.
Tra i protagonisti di una vicenda che sta facendo davvero arrabbiare sia i cittadini sia gli studenti dell’Accademia, sostenuti dal loro Direttore, il Prof. Gastone Mariani, è Caterina Bon Valsassina: nel 2001 Soprintendente a Milano, successivamente direttore dell’Istituto Centrale del Restauro, e dopo direttore anche del Polo Veneziano. Da aprile 2010 è alla guida della Direzione lombarda ai Beni culturali.
Il 10 marzo scorso, proprio la Soprintendente ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, dove affronta la delicata questione: trasferire l’Accademia di Belle Arti, oppure no?
La sua risposta, ferma e determinata, è stata “Assolutamente sì”. Naturalmente, precisando che sarebbero stati usati il miglior tatto e la miglior diplomazia, perché, sottolinea, “Nessuno sarà cacciato con un colpo di mano.”
A questo punto, la lettera di risposta dell’Accademia di Brera, a firma del suo Direttore, il Prof. Gastone Mariani, non è tardata ad arrivare, nonostante i giornali cui è stata inviata non abbiano voluto pubblicarla.
Di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera e le perplessità espresse dai due Rappresentanti degli Studenti dell’Accademia di Belle Arti, Silvia De Rosa e Domenico Liguigli:
“Gentilissima Signora Dott.ssa Caterina Bon Valsassina,
in riferimento all’intervista da Lei rilasciata al Corriere della Sera, Le comunichiamo che, purtroppo, delle sue risposte riguardanti l’Accademia di Brera nessuna è stata da noi apprezzata.
Per mantenere comunque aperto un dialogo, La vorremmo informare degli ultimi incontri pubblici e pubblicizzabili, dell’Accademia, intorno ai problemi del proprio ampliamento.
Questi in breve sono i quattro punti che hanno visto il comune accordo degli abitanti e i commercianti della zona-Brera, della zona intorno a Via Mascheroni, dei docenti dell’Accademia e della rappresentanza studentesca:
- ferma opposizione degli abitanti del quartiere di Brera, al progetto finalizzato alla museificazione del Palazzo e, di riflesso, dell’intero quartiere, con l’estromissione della vitalissima Accademia. Il quartiere è cresciuto insieme con gli artisti e rifiuta ogni forzosa alterazione; grande allarme causano anche gli annosi lavori preventivati nella zona, come ad esempio ha insegnato la più che ventennale situazione dell’ “eterno cantiere” a Palazzo Citterio.
- ferma opposizione degli abitanti del quartiere intorno a via Mascheroni al trasferimento delle attività laboratoriali dell’Accademia nella loro zona, in quanto tali ne stravolgerebbero gli equilibri ed il carattere di zona residenziale medio alta;
- necessità di un’espansione dell’Accademia, al vicino Palazzo Cusani, come sede espositiva, molto adatta per il suo carattere storico a mostre temporanee sul patrimonio dell’Accademia;
- necessità per docenti e studenti dell’Accademia, di una sua espansione senza alcuna costrizione di trasferimento degli spazi attualmente occupati nel palazzo di Brera, agli spazi allargati della Caserma di via Mascheroni, soprattutto per il Museo dell’Accademia di Brera (1776-2015). Contestualmente, il passaggio nei nuovi spazi delle attività connesse alla didattica, alla ricerca ed alla produzione legate alla storia dell’arte, alla valorizzazione dei beni culturali, al restauro, alle nuove tecnologie etc.
RingraziandoLa della Sua cortesissima attenzione, vorremmo ricordarLe il Suo dovere istituzionale di Sovrintendente per quanto riguarda il medesimo Palazzo di Brera, nostra sede storica, in quanto purtroppo, da anni, qui le sculture “stratutelate” di vostra competenza, site nelle edicole di marmo dei corridoi, si trovano in alcuni punti sotto due dita di guano, e a noi non viene data neppure l’autorizzazione a provvedere. E’ chiaro per tutti, a Milano, che sarebbe il caso di farla finita con questo porcile.”
Direttore Prof. Gastone Mariani”
Questa lettera, inviata a diversi giornali, non è stata pubblicata. E ne chiediamo il perché, dato che alla controparte è sempre stato garantito uno spazio di primo piano, per diffondere il verbo della “Grande Brera”.
Il corpo docente, come gli studenti e lo stesso Direttore dell’Accademia, contrariamente a come si pensa, non sono mai stati ostili a un progetto di ampliamento che comprendesse tutte le istituzioni di Palazzo Brera.
Nonostante le rassicurazioni del Commissario Mario Resca, le preoccupazioni sulla sede ma, soprattutto, sul patrimonio della storica Istituzioni Braidense, rimangono. Perché se venisse tolto tutto ciò che ha reso grande l’Accademia di Brera, dal nome alla sede al patrimonio, che cosa rimarrebbe per competere con le facoltà d’arte internazionali?
Silvia De Rosa e Domenico Liguigli