Solidarietà ed impegno sociale, “Ventieventi” Colonne San Lorenzo, intervista a Modou Gueye
Grazie al progetto “Ventieventi”, da giugno a settembre Milano si è trasformata in un palcoscenico per musica, arte, favole raccontate da cantastorie e splendide performance teatrali, il tutto nel suggestivo spazio delle Colonne di San Lorenzo, con la partecipazione interattiva di spettatori di tutte le età e di tutte le classi sociali.
Ci racconta com’è andata Modou Gueye, ideatore della manifestazione e promotore dell’associazione “Maschere Nere”, che ha organizzato l’evento in collaborazione con l’associazione “Sunugal” e il patrocinio del Comune di Milano, Settore Tempo Libero, Servizio Reti e Iniziative per i Giovani, Ufficio Manifestazioni Giovanili.
“Ciò che ci stava a cuore”, inizia a raccontare in un italiano perfetto Modue Gueye, 39enne originario del Senegal, sorriso luminoso e l’entusiasmo di chi ha mille idee al minuto ed è abituato a realizzarle tutte, “era di proporre a Milano una serie di eventi che non solo facessero ‘compagnia’ ai cittadini, in particolare durante il mese di agosto, ma soprattutto potessero offrire la possibilità di scoprire aspetti legati a culture e tradizioni differenti”.
Su queste basi, infatti, si è svolta negli scorsi mesi di giugno, luglio, agosto e settembre 2010, il ciclo delle 9 serate “Ventieventi”, nel centro della movida della Zona Ticinese.
“La dinamica che abbiamo scelto era estremamente semplice,” prosegue Gueye. “Ogni sera, avvolto dal fascino offerto dalle Colonne di San Lorenzo, il pubblico si è seduto su tappeti e stuoie colorate, e grandi e piccini hanno avuto la possibilità di compiere un vero e proprio viaggio attraverso il mondo, incontrando suoni, racconti, danze, colori, volti e lingue provenienti da ogni angolo tra la terra e il cielo”.
“Le serate si sono svolte in un clima informale che ha consentito al pubblico di essere parte attiva delle performances e delle attività proposte”, continua Gueye, “e molteplici sono stati infatti i momenti in cui gli spettatori si sono trasformati in attori, prendendo parte a balli, canti, racconti e giochi, condotti ed accompagnati da artisti ed operatori provenienti da diverse regioni italiane (Lombardia, Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania, Piemonte) e paesi del mondo (Argentina, Australia, Marocco, Burkina Faso, Perù, Romania, Senegal, Francia, Togo, Repubblica Democratica del Congo, Camerun, Sud Africa, Cina, India, Bangladesh, Brasile, Serbia).”
Tra le attività proposte, è stata particolarmente apprezzata “Mi Racconti una storia? Miti e leggende dal Sud del mondo”. L’iniziativa, infatti, ha previsto una gara di interpretazione di leggende attraverso la scelta, per ogni serata, di tre o quattro partecipanti selezionati tra il pubblico, che si sono divertiti a raccontare una storia, un mito o una leggenda su proposta dei conduttori, scegliendo le modalità espressive preferite: dalla semplice lettura, al racconto con caratterizzazione vocale dei personaggi, al coinvolgimento di altri nei diversi ruoli previsti dalla storia.
“Nonostante le iniziali timidezze e titubanze,” ricorda Modou Gueye, “i risultati sono stati sempre straordinari, viste le notevoli capacità interpretative dei partecipanti: attori improvvisati che sapevano interessare e far ridere il pubblico. Un “applausometro” finale decretava il vincitore della serata, riconosciuto in chi aveva interpretato con maggiore originalità il racconto. E il vincitore,” aggiunge Gueye, “è stato premiato con regali offerti dall’organizzazione: borse realizzate dalla sartoria di Sunugal Dakar e dalla Cooperativa Fate Artigiane, tessuti batik provenienti dalla Guinea Conakry e dal Mali e t-Shirt ‘Estate alle Colonne’”.
Grande entusiasmo è stato raccolto anche dalle danze africane e dai brevi stages proposti durante diverse serate, “hanno suscitato un grandissima partecipazione, soprattutto femminile,” precisa Gueye, e spiega: “i maestri di danza mostravano alcune semplici mosse che il pubblico ripeteva, per poi concludere con vere e proprie sequenze coordinate di gruppo, eseguite con passione, nonostante il caldo ed i numerosi sguardi incuriositi di chi passava intorno al piazzale”.
Altri momenti molto intensi, durante i quali si sono assaporate le atmosfere magiche di tradizioni lontane e diverse, sono stati quelli in cui cantanti e strumentisti hanno “raccontato” il proprio mondo: attraverso melodie e sfumature musicali come violini, voci, chitarre e flauti, hanno saputo cogliere l’interesse del pubblico, rapito in un silenzio talmente carico di rispetto che non è stato necessario ricorrere a sistemi di amplificazione, lasciandosi trasportare su musiche suggestive, leggere, “fresche come una brezza rigeneratrice”.
“Nel corso delle 9 serate non sono mancati anche momenti dedicati al divertimento ma con implicazioni più importanti e profonde,” continua Modou Gueye, “durante i quali si è potuto ridere e scherzare, soprattutto grazie alla partecipazione dei comici di ‘Zelig Stranger’ che hanno saputo offrire un’immagine scherzosa ed ironica del mondo dell’immigrazione, del pregiudizio e del rapporto tra italiani e stranieri”.
La rassegna si è conclusa il 9 settembre con una festa finale alla presenza di tutti gli artisti che intervenuti nelle singole serate, gli ospiti e i comici e, naturalmente, un vasto pubblico di cittadini, turisti, bambini, genitori, amici, curiosi o semplici passanti, tutti incuriositi da una festa cittadina “a cielo aperto”, all’insegna dell’allegria e della solidarietà.
“L’esperienza è stata davvero molto positiva”, dice Gueye, “sia da un punto di vista quantitativo, con l’affluenza del pubblico e degli artisti intervenuti, sia da quello qualitativo, poiché gli spettatori hanno mostrato grande interesse e interattività. Le attività culturali appartenenti a paesi lontanissimi rispetto a Milano, interpretate in una struttura architettonica prestigiosa come le Colonne di San Lorenzo, ha permesso di uscire dai ‘soliti’ luoghi deputati alle iniziative multiculturali, offrendo al pubblico della Movida estiva milanese un’occasione inedita per avvicinarsi alla ricchezza di culture troppo spesso considerate “altre”, ma che in realtà fanno ormai parte della nostra città.
“E la soddisfazione,” conclude Modou Gueye, “si è vista nell’affluenza del pubblico: un passaggio di una media di 400 persone a serata, per un totale di 3.600 persone circa durante l’intera rassegna, con la partecipazione attiva di circa 30 spettatori durante ogni evento, coinvolgendo anche persone solitamente considerate a margine della società come clochard di entrambi i sessi, giovani in forte disagio che, grazie a questa iniziativa, hanno potuto anche solo per una sera vivere un’esperienza di integrazione sociale.
“Come documentazione della rassegna sono stati realizzati per ogni serata foto e video dei momenti più rappresentativi, che si trasformeranno in un prodotto multimediale e una mostra che” conclude Modou Gueye, “speriamo vivamente potranno essere inseriti nella programmazione della prossima edizione di Estate alla Colonne”.