Brexit ha vinto, Gran Bretagna fuori dall’UE. I commenti dei leader internazionali
La Gran Bretagna uscirà dall’Unione Europea. La Brexit ha vinto con il 51,9% dei voti. E’ quanto emerge dai risultati definitivi del referendum, citati dai media britannici, secondo cui per il ‘Remain’ ha votato il 48,1% degli elettori britannici. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Commissione elettorale britannica, Jenny Watson, le schede conteggiate sono state 33.577.342: a favore dell’uscita dall’Ue hanno votato 17.410.742 cittadini britannici, mentre contro 16.141.241. L’affluenza alle urne è stata del 72,2%.
Dopo la vittoria della Brexit, il premier britannico David Cameron, in una dichiarazione da Downing Street, ha annunciato le dimissioni: “Penso che il Paese abbia bisogno di un nuovo leader”. Ed il nuovo primo ministro sarà eletto “in ottobre”, al congresso del Partito conservatore. Cameron ha anche chiarito che sarà “il nuovo primo ministro a condurre i negoziati” per l’uscita dall’Ue.
Esulta invece Nigel Farage, leader del Partito indipendentista Ukip, che ha commentato: “Ci siamo ripresi il Paese, questa è una vittoria della gente vera, della gente normale, della gente dignitosa”. Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn ha dichiarato: “Chiaramente ci sono davanti a noi giorni difficili“. Per Corbyn la Brexit sarebbe la conseguenza di “tagli alla spesa e del distacco economico di molte comunità”.
La Casa Bianca riferisce che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama “è stato informato dell’esito del referendum”. “Ci aspettiamo – si aggiunge – che il presidente avrà l’opportunità di parlare con Cameron nel corso della giornata”.
La Brexit ha creato il panico nelle Borse e ha fatto crollare la sterlina, che nel corso dello spoglio che man mano dava in vantaggio il ‘leave’ dall’Unione europea, è arrivata a perdere il 10% sul dollaro, raggiungendo quota 1,33, il valore più basso degli ultimi 30 anni. La Banca d’Inghilterra in una nota ufficiale, diffusa in seguito al risultato del referendum, assicura: “Prenderemo tutte le misure necessarie per garantire la stabilità monetaria e finanziaria“.
Intanto, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk annuncia: “Ho proposto ai leader dell’Ue un incontro informale dei 27 a margine del Consiglio Europeo (del 28-29 giugno, ndr). E ho anche proposto ai leader di iniziare riflessioni più ampie sul futuro dell’Ue”. “Non ci sarà alcun vuoto giuridico. Finché il Regno Unito – spiega – non lascerà formalmente l’Ue, le leggi Ue continueranno ad applicarsi al Regno Unito e nel Regno Unito, in termini sia di diritti che di doveri”.
“Inutile nascondere – aggiunge – il fatto che avremmo desiderato un risultato diverso del referendum di ieri. Sono pienamente consapevole di quanto serio e persino drammatico sia questo momento dal punto di vista politico e non c’è alcun modo di predire tutte le conseguenze di questo evento, specialmente per il Regno Unito”.
Ora si teme un effetto a catena negli altri Paesi dell’Ue. “Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit”, scrive Matteo Salvini in un tweet.
Mentre la leader della destra francese Marine Le Pen, che ha convocato per le 9.30 una conferenza stampa, sottolinea sempre su Twitter: “Bisogna adesso fare lo stesso referendum in Francia ed in altri Paesi europei”. Il presidente francese Francois Hollande farà una dichiarazione sulla Brexit alle 9, dopo una riunione ministeriale.
Esulta anche Geert Wilders, il leader euroscettico olandese. “Urrà per i britannici – scrive su Twitter – Adesso è il nostro turno, è il momento di un referendum in Olanda“. E poi, sul suo sito web, scandisce: “Vogliamo essere noi i responsabili del nostro Paese, dei nostro soldi, dei nostri confini e della nostra politica migratoria. Se diventerò primo ministro, ci sarà un referendum in Olanda sull’uscita dalla Ue. Lasciate decidere agli olandesi”.
Secondo il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz però la decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Ue non innescherà decisioni simili in altri Stati membri. “Non ci sarà alcuna reazione a catena – ha detto Schulz alla tv pubblica tedesca Zdf – non credo che altri Paesi saranno incoraggiati a percorrere questa strada pericolosa”.
(fonte: adnkronos.com)