Campagna contro cyberbullismo Polizia di Stato, primo incontro a Milano con 1300 studenti
È ripartita dal teatro della Luna a Milano la campagna teatrale di sensibilizzazione sul delicato tema del cyberbullismo: La Polizia di Stato è scesa in campo insieme a Unieuro, con l’obiettivo di sensibilizzare bambini, adolescenti, ragazzi e famiglie, sui rischi e pericoli di un uso distorto della rete internet.
Al Teatro della Luna erano presenti più di 1.300 studenti degli Istituti scolastici milanesi ai quali, l’autore Luca Pagliari e i poliziotti della Polizia Postale, hanno fatto capire l’importanza delle parole in tutte le sue sfumature, attraverso filmati e testimonianze dirette, e le conseguenze spesso sottovalutate che possono avere quelle sbagliate.
All’evento hanno partecipato il Questore di Milano Marcello Cardona, il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese, il Prefetto Roberto Sgalla Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Lombardia Salvatore La Barbera, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Ambito Territoriale Milano Marco Bussetti, il Direttore Marketing di Unieuro Marco Titi e altri rappresentanti istituzionali.
L’iniziativa ha voluto fornire ai giovani internauti consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone, ai pc, ai tablet, per far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche. Il progetto ha voluto infatti sia informare, sia dare gli strumenti per prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.
Il Questore Marcello Cardona, nel discorso di apertura, ha invitato i ragazzi ad essere cittadini attenti, seri e consapevoli di essere la speranza e il futuro del Paese e a mantenere la spensieratezza e la fiducia per le belle cose che, con l’orgoglio di essere italiani, si potranno fare insieme.
La campagna, che ha previsto la proiezione del docufilm #cuoriconnessi e le testimonianze di persone direttamente toccate da azioni di cyberbullismo, farà tappa nei teatri e nelle scuole di Genova, Reggio Calabria, Scalea, Catanzaro, Brescia, Torino, Collegno, Cremona, Mestre, Padova, Ravenna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Rovigo e Roma.
L’iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.
“Diventa sempre più complesso e delicato al giorno d’oggi comprendere i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi dell’universo giovanile – Dichiara Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato. la Tecnologia – continua Sgalla – non solo ha determinato una modificazione degli stili di vita, influenzando scelte e comportamenti individuali, ma ha contribuito notevolmente a trasformare la comunicazione all’interno della società. Internet rappresenta un fenomeno potente e facilmente accessibile, indispensabile ormai per il lavoro, lo studio, la ricerca ecc.. Ma proprio la sua multimedialità richiede un’attenzione particolare per aiutare i ragazzi a muoversi nel mondo virtuale proteggendosi e al tempo stesso coltivando le proprie emozioni. In questo contesto – conclude Sgalla – si inserisce l’iniziativa #cuoriconnessi per indirizzare i ragazzi verso un uso consapevole del web”.
“Si tratta di un fenomeno terribile” afferma Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro. “È inaccettabile che il web, utilizzato con superficialità, possa provocare tali traumi. Per noi era impossibile rimanere indifferenti, perché siamo persone e genitori. Come azienda abbiamo il dovere di sensibilizzare i ragazzi ad utilizzare consapevolmente i dispositivi elettronici, quali computer, smartphone e tablet. È altrettanto importante far capire ai genitori che il problema non va sottovalutato e che anche loro devono farsi parte attiva nel contrastare questo fenomeno.”