Il Casinò di Venezia: un primato tutto italiano
Anche se Las Vegas è la città con la concentrazione più alta di casinò al mondo, Venezia è stata la casa del primo casinò della storia: Cà Vendramin, il Casinò di Venezia. Tuttavia, il primo casinò venne aperto non a Cà Vendramin ma vicino alla chiesa di San Moisè nei pressi dell’attuale Hotel Bauer nel 1638. Questa “casa da gioco” si chiamava, all’epoca, il “Ridotto” di San Moisè ma venne chiuso nel 1774 e venne trasferito altrove. Ma andiamo con calma.
Nacque tutto da un desiderio di un vecchio veneziano…
La prima “giocata d’azzardo” avvenne nel 1172. Ci troviamo nella Piazzetta di San Marco, a Venezia erano giunte tre enormi colonne di granito inviate dall’Oriente come trofei di guerra. Sfortuna volle che, nell’impervio Mar Mediterraneo, una di queste granitiche colonne, venisse persa in cause ignote e non del tutto chiare.
Il Doge, tuttavia, decise di erigere lo stesso le due colonne portate in salvo. Venezia era una città troppo importante per non sfoggiare un premio così importante anche se incompleto. Alzare le due enormi costruzioni era, però, un affare non da poco. Niccolò Barattieri, un costruttore locale, riuscì nell’impresa e venne umanamente celebrato in tutta Venezia. Il Doge concesse a Barattieri di esprimere un desiderio che sarebbe stato immediatamente esaudito. Ecco che questi chiese di fare quello che più gli piaceva: poter giocare d’azzardo tra le due colonne, in piazza a Venezia.
Il gioco d’azzardo divenne da allora una moda in tutta la città lagunare. I maggiori giocatori erano soprattutto i nobili che investivano enormi quantità di denaro in scommesse più o meno rischiose. Tuttavia, questi giochi non avvenivano in luoghi comuni bensì in sale private altrimenti note come “Ridotti”.
Il Ridotto di San Moisè
I Ridotti erano considerati, a Venezia, un luogo dove si svolgevano incontri intimi di lavoro, conversazioni, discussioni di lavoro o d’affari. Un luogo così era perfetto per il gioco d’azzardo che, ricordiamo, al tempo era una pratica considerata illegale.
Giungiamo così al 1638, a Venezia venne creato il “Ridotto” per volere del governo veneziano. Gestire in maniera legale un luogo come una casa da gioco permetteva, infatti, all’aristocrazia veneziana di aumentare la già propizia proprietà monetaria.
Il Ridotto era alto quattro piani e vi erano moltissime sale dove giocare a molti altri giochi diversi, inoltre vi erano sale adibite al “rinfresco” dove i giocatori potevano ristorarsi dopo una dura giornata di scommesse e di puntate. La fortuna del Ridotto fu dilagante in tutta Venezia. Si pensi che, in un secolo, sorsero più di 120 casinò, 100 dei quali nella zona di San Marco.
L’attuale sede del Casinò di Venezia: Ca’ Vendramin
Al giorno d’oggi, tuttavia, il cuore pulsante del mondo del betting veneziano è a Ca’ Vendramin. Un sofisticato teatro dalle volte classicheggianti che sorge nei pressi del Canal Grande con una storia tutta sua. E’ la classica dimora da aristocratico rinascimentale, un tempo residenza dei Dogi e proprietà privata del compositore Richard Wagner. Ca’ Vendramin è riconosciuta essere una delle costruzioni più lussuose di Venezia.
Attualmente Ca’ Vendramin ospita il Casinò di Venezia dagli anni ‘50 del secolo scorso. Al suo interno vi sono moltissime diverse sale da gioco tra cui roulette, giochi di carte e blackjack. Come il Ridotto, anche Ca’ Vendramin permette al cliente di potersi ristorare negli appositi spazi o di poter mangiare al lussuoso Ristorante Wagner dalle coloratissime sale.