Cultura e Società

Il Politecnico di Milano consegue la certificazione per la parità di genere

Milano, 16 dicembre 2024 –  Il Politecnico di Milano ha ricevuto oggi la certificazione per la parità di genere ai sensi della UNI/PdR 125:2022. All’Ateneo viene riconosciuta la qualità del piano d’azione e del sistema di gestione della parità di genere da RINA, che ha valutato il lavoro di promozione e tutela della diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurandone gli stati di avanzamento e i risultati ottenuti.

La cerimonia di consegna della certificazione è avvenuta alla presenza della Rettrice Donatella Sciuto, del Direttore Generale Graziano Dragoni, di Mara Tanelli, Delegata della Rettrice per la Diversità e Inclusione e responsabile della procedura di certificazione, e dei rappresentanti di RINA Umberto Vicentini, Italy Certification Commercial Director, e Cristina De Marchi, North Italy Certification Large Accounts Business Development Manager.

La certificazione per la parità di genere è stata assegnata dopo un processo di valutazione basato su 31 parametri che riguardano aspetti come la cultura e la strategia aziendale, le opportunità di formazione, crescita e inclusione delle donne, l’equità sul piano delle retribuzioni, oltre a iniziative a tutela della genitorialità e della conciliazione vita privata-vita lavorativa.

Al Politecnico di Milano è stato inoltre riconosciuto da parte di RINA il costante impegno nella diffusione di una cultura ispirata ai valori dell’accoglienza, dell’inclusività, delle pari opportunità e della valorizzazione dell’unicità delle persone, grazie ad azioni specifiche che decostruiscono gli stereotipi e combattono ogni forma di ingiusta discriminazione, con grande attenzione al benessere psicofisico di tutta la comunità politecnica.

Il Politecnico di Milano rendiconta tutte le attività realizzate e monitorate in tema di inclusione e parità di genere in due documenti periodici, il Bilancio di Genere e il Gender Equality Plan.
L’Ateneo ha inoltre definito buone prassi atte a prevenire la disparità di genere nelle fasi di selezione e assunzione del personale, nella gestione della carriera e nel post maternità/paternità, e promuove la parità di genere anche al di fuori del proprio contesto organizzativo, prevedendo azioni specifiche per studentesse e studenti.

Il conseguimento della certificazione permetterà all’Ateneo di dimostrare agli stakeholder il proprio impegno in materia, rafforzando un modello di gestione che permetta di avere KPI sempre disponibili e aggiornati.

“Questa certificazione sancisce l’impegno costante del nostro Ateneo a favore di un ambiente inclusivo. Premia le iniziative messe in campo a partire dalla nascita del progetto POP – Pari Opportunità Politecniche nel 2018. In questi ultimi sei anni abbiamo mobilitato risorse e iniziative che incentivano comportamenti virtuosi e che mettono in atto buone pratiche, accolte con favore dalla nostra comunità di docenti e professionisti. Siamo state tra le prime università del Paese a riconoscere l’importanza di garantire un contesto di lavoro, di studio e di ricerca che valorizza la persona nella sua unicità, senza distinzione di genere. – commenta Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano – Questo non è un atto formale, ma un segnale forte che ci posiziona accanto alle grandi imprese e agli enti pubblici impegnati in percorsi di crescita economico-sociali che guardano al futuro delle prossime generazioni”.

“Siamo felici di aver certificato il Politecnico di Milano secondo la UNI/PdR 125:2022 volta ad attestare l’adozione di un sistema di gestione a tutela della discriminazione di genere, a conferma dell’impegno concreto dell’Ateneo verso il benessere delle sue persone – aggiunge Paolo Moretti, Amministratore Delegato di RINA Services -. Questa certificazione rappresenta un importante riconoscimento del lavoro svolto dal Politecnico di Milano per promuovere un ambiente inclusivo, che valorizza la diversità e supera gli stereotipi legati a genere, identità ed espressione. Un traguardo che segna l’avvio di un percorso virtuoso con ricadute positive anche sulla reputazione dell’università”. 

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