Cultura e Società

UE: metodo comunitario e metodo intergovernativo. Scopriamo come funzionano

Nell’Unione Europea vi sono tre organi importanti: la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo.
La Commissione è espressione di tutti gli Stati membri dell’Unione (avendo un commissario per ogni Stato), e ha un Presidente; attualmente il Presidente è il lussemburghese Junker. Il Consiglio Europeo raccoglie i Primi Ministri degli Stati membri, ed è attualmente guidato dal polacco Donald Tusk: il Consiglio si riunisce una volta ogni sei mesi. Il Parlamento Europeo viene liberamente eletto ogni cinque anni dai cittadini dell’Unione Europea, e contiene i maggiori partiti presenti in Europa: Partito Popolare Europeo, Partito Socialista Europeo, ed ALDE (Unione dei liberali).
Nell’Unione Europea vengono utilizzati due metodi per prendere le decisioni: il metodo comunitario e il metodo intergovernativo. Il metodo comunitario è un sistema federalistico, dove è l’Unione Europea nel suo insieme a prendere una decisione; il metodo intergovernativo è un sistema che predilige invece le decisioni prese dai singoli Stati (e venne introdotto dal Presidente francese De Gaulle). Possiamo quindi dire che la Commissione Europea è un tipico organo, che si richiama al metodo comunitario; mentre il Consiglio Europeo fa riferimento al metodo intergovernativo. Il Parlamento Europeo infine è un organo di rappresentanza, che nel corso degli anni è stato purtroppo svuotato dei suoi poteri. Il Parlamento Europeo ha sede a Strasburgo, in Francia, in un palazzo architettonicamente avveniristico.
Nell’ultimo periodo l’Unione Europea è stata minacciata da vari pericoli: il terrorismo islamico, la crisi economica, le minacce da parte della Russia, etc.
La classe politica europea non è stata capace di affrontare in modo adeguato questi pericoli, inoltre si è dovuta occupare dell’immigrazione proveniente da altri Stati del mondo: l’immigrazione comunque c’è sempre stata, ed in alcuni casi ha anche fatto comodo ai Governi europei. Gli immigrati si dividono in migranti economici, ovvero persone che cercano un lavoro, e rifugiati.
Negli anni sessanta è stato siglato il compromesso del Lussemburgo: esso ha dato più spazio al metodo intergovernativo, rispetto a quello comunitario: il Consiglio Europeo infatti ha acquisito sempre più potere, a danno della Commissione Europea. Attualmente si vorrebbero unificare la presidenza della Commissione, e quella del Consiglio Europeo; se ciò avvenisse, si verificherebbe una vittoria dell’approccio intergovernativo su quello comunitario.
Per affrontare i grandi problemi della nostra epoca, sarebbe invece necessario un maggiore federalismo per l’Unione Europea. Quindi bisognerebbe ridare importanza al Parlamento Europeo, magari preparando delle liste transnazionali da presentare alle elezioni: in questo modo i cittadini potrebbero votare per candidati di tutte le nazionalità, distinti solo dall’appartenenza partitica. Inoltre bisognerebbe ridurre il potere del Consiglio Europeo, e dare nuovo slancio al lavoro della Commissione. Non sembra però che la presidenza di Jean-Claude Junker stia andando in questa direzione.
(foto:  wikimedia.org)

Sandro Curti

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