Economia

Lavoro domestico, tutto quello che c’è da sapere sulle scadenze del 2025

Non solo i contributivi previdenziali, nello “scadenzario 2025” che le famiglie datrici di colf, badanti e baby sitter sono chiamate a gestire per garantire un corretto rapporto di lavoro, c’è una lunga lista di date da segnare sul calendario: dal rilascio della certificazione della retribuzione alla predisposizione dei cedolini paga, dal calcolo della tredicesima all’eventuale liquidazione del Tfr. Ecco perché Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, ha predisposto una ‘mini’ guida alle scadenze dell’anno appena iniziato.

Si parte da quella più imminente: il 10 gennaio sarà l’ultimo giorno utile per il versamento dei contributi Inps relativi all’attività svolta dai domestici nel trimestre ottobre/dicembre 2024. Gli importi da utilizzare per il calcolo dovranno, quindi, essere quelli relativi all’anno appena concluso, mentre dal prossimo trimestre in poi dovranno essere utilizzate le nuove tabelle, quelle che a breve saranno pubblicate dall’Inps e che saranno valide per tutto il 2025. Ricordiamo che i contributi per il lavoro domestico si versano trimestralmente entro il 10° giorno del mese successivo: 10 gennaio per il versamento relativo al quarto trimestre dell’anno precedente; 10 aprile per il primo trimestre (gennaio/marzo); 10 luglio per il secondo (aprile/giugno); 10 ottobre per il terzo (luglio/settembre).

Contestualmente all’Inps, il datore di lavoro ha anche l’obbligo di versare (con le stesse scadenze) il contributo di assistenza contrattuale alla Cassacolf (0,06 euro per ogni ora, di cui 0,02 euro a carico del lavoratore e 0,04 euro a carico del datore), che dà diritto a trattamenti assistenziali sanitari e assicurativi integrativi delle prestazioni pubbliche. Ricordiamo ai datori che è necessario conservare le ricevute dei versamenti effettuati presso l’Inps perché questi possono essere portati in deduzione in sede di dichiarazione dei redditi, per un limite di 1.549,37 euro l’anno nella quota a proprio carico.

Sempre in previsione della dichiarazione dei redditi, precisiamo che il datore di lavoro ha l’obbligo di consegnare alla colf, badante o baby sitter la certificazione della retribuzione, un documento che attesti l’ammontare complessivo delle somme erogate nel corso del 2024. In questo caso la data da segnare sul calendario è quella del 17 marzo. Altra scadenza importante quella della tredicesima, che deve essere corrisposta prima di Natale 2025. Dicembre è anche il mese in cui, per consuetudine, i datori di lavoro anticipano ai propri dipendenti quote di TfrPur non esistendo alcun obbligo formale, consigliamo alle famiglie di liquidare ogni anno il 70% di quello che si è maturato nel corso dell’anno per non dover sostenere poi ingenti spese in un’unica soluzione al momento della risoluzione del rapporto di lavoro.

Quanto all’ordinario: alla fine di ogni mese il datore di lavoro dovrà consegnare al proprio dipendente la busta paga, che dovrà essere sempre predisposta in duplice copia (una rimane al datore e l’altra va al domestico). Imperativo farla firmare al lavoratore, così facendo si confermano le informazioni che vi sono riportate, in primis le giornate o le ore di lavoro svolte durante il mese. Fondamentale, infatti, riportare nel cedolino non solo il dato relativo alle ore o alle giornate di lavoro effettivamente svolte, ma anche eventuali periodi di ferie godute, festività, lavoro straordinario o potenziali permessi e periodi di malattia.

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