Difendersi da telefonate truffa, tutti i consigli della Polizia di Stato
La Polizia di Stato continua a stare vicina agli utenti della Rete, attraverso il portale “Una vita da Sociale”, spiegando come comportarsi per navigare sicuri ed evitare di cadere dentro le trappole più o meno diffuse; un esempio sono le telefonate truffa chiamate “con valore aggiunto”.
Tanto per cominciare, si tratta di numeri che utilizzano prefissi italiani, e “rispondere NON fa scattare l’addebito, a differenza di quanto segnalato su alcuni siti”, spiegano gli agenti. “L’utente comincia a pagare SE richiama il numero. Cosa che si è tentati di fare perché il numero sembra ‘normale”.
“Nella circostanza però la comunicazione cade subito – si sottolinea nel post – In particolare le vittime più colpite sono gli anziani che ricevono incessantemente queste chiamate sulle utenze fisse e mobili e, pensando di aver perso una chiamata importante, richiamano questi numeri”.
Come fare, quindi, per difendersi?
“Un’importante cosa da fare – proseguono a spiegarci gli agenti –, è contattare il proprio gestore telefonico e chiedere la rimozione dei servizi a pagamento non richiesti ed apporre il blocco futuro”.
“I numeri possono essere bloccati inserendoli nella funzione blacklist del proprio telefono (se ne è dotato) – proseguono. – Purtroppo il prefisso non corrisponde alla zona geografica di riferimento, ma sono chiamate che provengono per lo più dall’estero”.
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