Incendiata auto figlio testimone tassista ucciso, via Ghini
Sono state formalizzate le accuse per gli aggressori di Luca Massari, il tassista che per aver involontariamente investito un cane il 10 ottobre 2010 è stato picchiato con una “furia incontenibile”.
Al termine di un periodo dedicato allo svolgimento di approfondite indagini, infatti, il PM di Milano Tiziana Siciliano ha accusato di omicidio volontario Michel Morris Ciavarella e i fratelli Pietro e Stefania Citterio. Sarebbe stato proprio di Ciavarella, secondo le ricostruzioni svolte, ad aver sferrato la violentissima ginocchiata al volto di Massari e la forte spinta che, come noto purtroppo, avrebbero portato il tassista a scivolare picchiando la testa, perdendo quindi coscienza.
In base all’impianto accusatorio, inoltre, implicato sarebbe anche un ulteriore giovane, di 26 anni, che il PM ha accusato di favoreggiamento sostenendo che abbia aiutato i tre a sviare le indagini.
Ora, a seguito della formalizzazione delle accuse, nella notte è stata bruciata da ignoti un’automobile, in via Ghini, a poca distanza dal luogo della tragica aggressione.
E come nel caso della vettura incendiata al momento della nascita dell’inchiesta, il veicolo è legato a un testimone: appartiene infatti al figlio di una donna inizialmente indagata per favoreggiamento ma la cui posizione è stata successivamente archiviata.
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Di Redazione