Mastrovito Museo del Novecento Milano 5 aprile 2011, performance d’inaugurazione dove il pubblico diventerà parte dell’opera dell’artista
Martedì 5 aprile, alle ore 18.30, al piano terreno del nuovo Museo del Novecento, nella manica lunga destinata alle esposizioni temporanee, verrà inaugurata la serie di mostre/interventi intitolata “Primo piano d’artista”, a cura di Alessandra Galasso. Di volta in volta, un artista sarà invitato a realizzare un progetto che prende forma giorno dopo giorno grazie anche alla partecipazione attiva del pubblico. Durante tutto il periodo, i “lavori in corso” saranno visibili anche dai passanti occasionali attraverso le grandi vetrine sul lato di via Marconi
DUE PAROLE SULL’ARTISTA –
- Andrea Mastrovito, nato a Bergamo nel 1978, è un artista internazionale che vive tra Bergamo e New York e ha all’attivo numerose mostre in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
- Anche grazie alla sua capacità nel disegno e nell’utilizzare, trasformandoli, i più diversi materiali, Mastrovito ha dato vita ad opere installative e multimediali che hanno interessato il pubblico dei due continenti: dal Museum of Art and Design di New York, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dal Museo Pecci di Prato e al MAXXI di Roma.
IL PROGETTO ARTISTICO CHE SI INAUGURERA’ MARTEDì 5 APRILE ALLE 18,30 – Per questo primo appuntamento, Andrea Mastrovito presenta “Le cinque giornate”. Il titolo rievoca due episodi che apparentemente non hanno nulla in comune:
- le Cinque giornate di Milano, la storica insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo del 1848, uno degli episodi più significativi della storia risorgimentale italiana, per mezzo del quale i milanesi si liberarono dal dominio austriaco;
- le cinque giornate di squalifica assegnate durante il campionato italiano di calcio del 2001-2002 all’allenatore Carlo Mazzone, reo di aver insultato, durante una partita, la curva della tifoseria avversaria.
- Infine, le cinque giornate sono anche un riferimento alla durata delle performance previste dall’artista.
- Ogni giorno, dal 5 al 9 aprile (con finissage il 10, a partire dalle ore 17), l’artista, in collaborazione con il pubblico e prendendo spunto da episodi della storia d’Italia, realizzerà dei disegni formati da numerosi fogli di carta colorata.
IL PUBBLICO DIVENTERA’ PARTE DELL’OPERA –
- Alle 18.30, le 32 persone sedute sulla gradinata posta all’interno dello spazio daranno vita a una performance, realizzando un disegno composto dai tanti riquadri dipinti durante la giornata, una tecnica di comunicazione che ricorda quella utilizzata negli stadi durante le partite di calcio.
- Tutte le performance saranno fotografate e filmate. Per questo motivo, ciascun dei 32 partecipanti dovrà firmare una liberatoria per l’uso della propria immagine.
- Ogni partecipante riceverà una foto ricordo, che sarà inviata via e-mail dall’artista stesso.
LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO PASSO DOPO PASSO –
- A tutto ciò si aggiunge un rimando alla tecnica dell’affresco, in cui si è soliti ricorrere a cartoni preparatori realizzati su una serie di riquadri, e dove le maestranze devono, prima di stendere l’intonaco, decidere quale parte eseguire e valutarne la fattibilità nella giornata.
- Lo spazio verrà progressivamente riempito dalle tracce e dagli strumenti utilizzati per realizzare tutti gli interventi: carta, colori, pennelli, bozzetti, grandi disegni, video delle performance, trasformandosi in un grande studio collettivo d’artista.
- Anche in questo caso, la performance sarà fotografata e filmata. Pertanto, ogni partecipante dovrà firmare una liberatoria per l’uso della propria immagine.
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di Redazione