Torna “Back To The Future”, human made festival
Un lungo weekend di spettacoli, talk e incontri, aperitivi e performance al Quartiere Adriano, tutto pensato e realizzato da oltre trenta ragazze e ragazzi, dai 18 ai 30 anni, provenienti da diverse esperienze e città, riuniti in una Direzione Artistica Partecipata (DAP).

Torna da venerdì 13 a domenica 15 giugno Back To The Future, alla sua quarta edizione, festival ideato e curato da Ecate Cultura con una Direzione Artistica Partecipata Under30 (composta anche quest’anno da ben 30 ragazze e ragazzi) e con le cittadine e i cittadini di Quartiere Adriano, dedicato ai temi e ai linguaggi artistici del contemporaneo. Un festival che si svolge nel quartiere, abitando diversi spazi e in particolare Magnete, nuovo hub territoriale in Via Adriano 107.
Questa edizione di BTTF Project – spiega la direzione artistica partecipata Under30 – nasce dal desiderio di trasformare. Trasformare un luogo, uno sguardo, un’idea… E non con grandi promesse, ma con piccoli gesti potenti: uno spettacolo, una conversazione, un incontro tra sconosciutǝ, che forse smettono di esserlo. In un’epoca che ci chiede di correre, andare avanti, passare oltre, noi vogliamo fermarci. Aprire brecce. Porre domande. Seminare dubbi. Il teatro, la danza, la performance per noi non sono prodotti, merci, intrattenimento, ma una forma di relazione. Crediamo che fare cultura significhi rompere l’isolamento con la forza gentile dell’arte, contribuendo a creare spazi d’incontro e reciproco riconoscimento, e da qui iniziare a costruire. Che cosa? Comunità, identità, consapevolezza…
Questo festival è un invito a esserci, a partecipare e a mettersi in gioco. È una scintilla. Che sia una parola, un pensiero, un movimento: qualcosa cambierà, prenderà fuoco. E se anche solo per un istante sentirai che quel cambiamento ti riguarda, allora questo progetto avrà raggiunto il suo scopo.
“Back To The Future”, tutti gli appuntamenti:
Il festival si aprirà venerdì 13 giugno alle ore 19 negli spazi esterni di Magnete con l’anteprima di Non ho chiesto (io) di venire al mondo, un progetto delle giovanissime e talentuose sorelle Alessandra e Roberta Indolfi, anche in scena con Eleonora Gambini e Giuseppe Zagaria, una riflessione che esplora il potenziale ludico dell’esistenza partendo dalla condizione attuale delle giovani generazioni e su come questo nostro tempo sia focalizzato sul prodotto, sul risultato e su ciò che si ottiene, piuttosto che su chi si è e su che cosa si ha da dire (Premio Cantiere di Risonanze Network).
A seguire alle ore 20 si terrà un brindisi di benvenuto presso Magnete Bistrot per poi assistere alle ore 21 all’anteprima di Ghost track, techno-racconti da una provincia fantasma di e con Daniele Turconi e Gianluca Agostini spettacolo in cui i racconti incontrano le dimensioni musicali e rituali della club culture, mischiandosi ad atmosfere techno, electro e hardcore.
Sabato 14 giugno alle ore 12 negli spazi esterni di Magnete da non perdere l’installazione partecipata Ministero del fallimento, un progetto di Orlando Festival, un’istituzione di fantasia che dà atto e valore alle situazioni considerate fallimentari, che in realtà cadono nelle falle di un sistema che riconosce il privilegio di pochi.
Alle ore 15.30 presso Magnete Bistrot si terrà un incontro pubblico in collaborazione con Associazione Etre sulle Esperienze di cittadinanza attiva, per comprendere cosa spinge le giovani generazioni ad attivarsi per il bene comune e un momento per lavorare insieme alle realtà del territorio (saranno presenti Cascina San Paolo, Casa della Carità, City Art Milano, Biblioteca di Condominio Via Gassman – Associazione Punto e a capo, La Ghironda ODV, ViviAdriano) alla relazione tra partecipazione e cittadinanza attiva.
Alle ore 19,30 si terrà un aperitivo presso Magnete Bistrot per presentare un progetto territoriale importante, realizzato da Ecate Cultura in collaborazione con Trovafestival: il magazine “Note a margine. Appunti da Quartiere Adriano” e raccontare come nasce, di cosa parla e a chi si rivolge, frutto di un percorso di formazione e di partecipazione guidato da Giulia Alonzo (redazione) Alvise Crovato (fotografia) e Dario Carta (grafica).
Alle ore 21 debutta lo spettacolo Your mother in my room di Lautaro Muñoz con Diana Bettoja, Deborah Congedo, Silvia Guerrieri, Isabella Moretti – produzione di DelirumtremenS, riflessione sull’oppressione dell’individuo e sulla mercificazione in una società in cui le apparenze svaniscono e si contraddicono e le forme sono fragili ed effimere (spettacolo per scene e contenuti sconsigliato ai minori di 18 anni). Seguirà un incontro per analizzare i temi dello spettacolo, gli aspetti controversi della società contemporanea e interrogandosi sulle possibili soluzioni.
Domenica 15 giugno la giornata si apre alle ore 10 presso Cascina San Paolo, con il workshop Effervescente, organizzato da Spremuta Officina di Analisi Artistica, collettivo under35, spazio di cura per la crescita di progetti culturali e creativi, per scoprire e sperimentare strumenti concreti di narrazione attraverso la drammaturgia.
Alle 13.30 si pranza insieme in Cascina prima della tavola rotonda Sardanapalesco? con Diletta Bellotti, ricercatrice e militante romana specializzata in diritti umani e migrazioni, e Federica Castelli, ricercatrice in Filosofia Politica presso l’Università Roma Tre, per parlare di sostenibilità e di lussi e confrontarsi insieme sul tema e sull’immaginare la città ideale.
Domenica alle ore 20 a Magnete debutta Ca-ni-ci-ni-ca, di e con Greta Tommesani e Federico Cicinelli, produzione CranPi, 369gradi e Romaeuropa Festival. Lo spettacolo nasce dal desiderio di rappresentare lo sfruttamento lavorativo nelle filiere agro-alimentari come un fenomeno sistemico ed esplorare i limiti della comunicazione pietista con cui si raccontano le cause sociali e si rappresentano le vittime da una posizione di distacco e superiorità.