Gite a Piacenza, itinerari dettagliati per scoprire la città, i vicini borghi, i Castelli e le cascate
Conosciuta fin dall’epoca romana quale strategico crocevia, Piacenza è tuttora un importante nodo ferroviario ed autostradale, estremo avamposto emiliano al confine tra Lombardia, Piemonte e Liguria. A differenza della gemella (diversa) Parma, tuttavia, Piacenza non è riuscita ad imporsi come destinazione turistica, paradigmatica dimostrazione di come in Italia non ci sia mai stata una seria ed organica valorizzazione del nostro immenso patrimonio artistico.
Oltre, infatti, all’immenso passante ferroviario, i viadotti autostradali e le sconfinate caserme, Piacenza si rivela bella, interessante e piacevole, ricca di particolari che ne rivelano le influenze lombarde e piemontesi, molto forti in città mentre, la provincia, presenta un aspetto tipicamente emiliano.
Siamo a 60 chilometri da Milano (mezz’ora di A1 in direzione Bologna) ed a 180 da Torino (A21 in direzione Piacenza-Brescia), in un contesto paesaggistico di grande impatto: nelle giornate più limpide permette di percepire l’incontro lungo il Po, tra la grande pianura che si estende fino alle Alpi e l’Appennino, oltre il quale c’è il mare.
Lasciata l’auto all’interno dei parcheggi in prossimità delle mura che cingono per buona parte il centro storico, Piacenza offre da subito un aspetto ordinato ed elegante, cui contribuisce una certa omogeneità stilistica dei palazzi inseriti in un impianto ortogonale. Il cuore della città insiste sull’asse di Via XX Settembre, raffinata arteria che unisce le due storiche piazze del centro.
La prima delle due è Piazza dei Cavalli, che deve il nome alle famose statue equestri in bronzo di Alessandro e Ranuccio Farnese, ed è dominata dal maestoso Gotico, medievale palazzo pubblico di gusto lombardo, sulla quale affacciano anche il Palazzo del Governatore, il Palazzo dei Mercanti e San Francesco, altro notevole esempio di gotico.
Piazza del Duomo, invece, ospita la grande chiesa romanica, ricca anch’essa di spunti gotici, dalla notevole facciata in marmo e pietra caratterizzata dal rosone centrale e da stupendi portali. Anche l’interno a croce latina merita un’attenta visita per la ricchezza delle decorazioni.
Passeggiando nel centro si incontrano altre belle chiese, come San Savino, Sant’Antonino, San Giovanni in Canale e San Sisto, nonché eleganti palazzi nobiliari settecenteschi ed ottocenteschi, frutto del decreto dei Farnese che, a partire dal XVI° secolo, impose ai nobili del Ducato di lasciare i castelli dei loro feudi e trasferirsi in città. Il risultato fu quello di favorire un notevole e felice impulso stilistico che portò a Piacenza tutti i grandi architetti del tempo, del quale rimangono splendidi esempi quali alcuni scaloni a più rampe, decorazioni, stucchi e soluzioni stilistiche e progettuali certamente innovative per l’epoca.
Ai margini settentrionali del centro storico si apre infine Palazzo Farnese, parziale realizzazione di un grandioso progetto che venne abbandonato con il trasferimento dei Duchi a Parma. Il grande edificio, che ricomprende la trecentesca cittadella viscontea, oggi ospita diverse esposizioni permanenti, quali il Museo Archeologico, la Pinacoteca, il Museo Civico ed il Museo delle Carrozze.
Altrettanto interessante e meritevole di essere conosciuto è il territorio della Provincia, una vera miniera di paesaggi, borghi e sapori davvero imperdibili. Per scoprirlo ed apprezzarlo al meglio si possono seguire due direttrici.
La prima, costeggiando i primi rilievi appenninici verso Parma, porta a Grazzano Visconti (borgo in stile medievale costruito ad inizio del XX° secolo da Giuseppe Visconti di Modrone, intorno ad un castello del 1300). Si prosegue con l’antico castello di San Giorgio Piacentino, Castell’Arquato (stupefacente esercizio urbanistico tardo medievale dominato dal Palazzo Pretorio, dalla Collegiata e dall’imponente Rocca), l’area archeologica di Velleia, fino al borgo medievale di Vigoleno.
La seconda, che punta verso l’Appennino in direzione Liguria, segue la Val Trebbia, antica direttrice fin dal periodo romano, tanto strategica quanto contesa nei secoli come dimostrano le numerose rocche che contraddistinguono un paesaggio di grande bellezza. Il Castello di Statto, quello di Montechiaro, il borgo circondato da vigneti di Travo, Bobbio (di cui meritano una visita il Castello, il Ponte Gobbo e l’Abbazia di San Colombano), fino all’Alta Valle, alle cascate dell’Aveto ed al borgo di Ottone, dominato dall’immancabile castello.
Su entrambi i percorsi troverete piccoli negozi di alimentari e trattorie in grado di offrirvi i migliori prodotti di questa terra: ottimi vini, grandi salumi e formaggi, tortelli ed altre paste fresche. Un tripudio di sapori che, i primi freddi ed i colori dell’autunno, non possono che sottolineare quali immancabili protagonisti di questo itinerario. Buon viaggio!
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Giulio Ciaffi