Giornata Mondiale Autismo 2015, patologia, cos’è, cure, sintomi, informazioni per genitori
Il 2 aprile è il giorno voluto dall’ ONU per celebrare la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.
MONUMENTI ILLUMINATI DI BLU – Per tale occasione i monumenti delle principali città del mondo saranno illuminati di blu, il colore dell’autismo, colore della conoscenza e della sicurezza.
– Per la campagna Light it up blu, voluta da Autism Speaks, lo slogan è «Non chiudere la porta alla conoscenza, accendi una luce blu».
CONOSCIAMO MEGLIO L’AUTISMO, O “SINDROME DI KANNER” – Sindrome di Kanner: questo è il termine medico, dal nome dello psichiatra infantile che per primo si interessò al fenomeno. Ma questa patologia, che rientra nella categoria dei “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo”, è meglio conosciuta sotto il nome di “autismo”. Purtroppo, tale disfunzione è un problema che va sempre più ad aumentare: secondo una statistica ultimata dall’Istituto di Ortofononologia (IdO), in Italia, vent’anni fa, la sindrome si manifestava in duemila bambini totali. Oggi, invece, il dilagare a macchia d’olio dell’autismo ha portato ad avere un bambino ogni duecento affetto da questo grave disturbo. E nonostante i numerosi studi e gli affanni della ricerca, ne rimangono ancora pressoché sconosciute le cause e le derivazioni.
I SINTOMI – Non si può dire lo stesso dei sintomi, che invece sono piuttosto chiari, manifesti e facilmente riconoscibili.
– Il bambino autistico innanzitutto, rifiuta sempre, o quasi sempre, il contatto e le relazioni sociali: in molti casi quando sente chiamare il suo nome non accenna alcuna risposta, tanto che prima di pensare all’autismo, i genitori si accertano che invece non sia l’udito ad accusare anomalie.
– Talvolta non si registra uno sviluppo nelle capacità verbali o, se questo avviene, vengono usate in modo bizzarro: l’ecolalia, la ripetizione di frasi o parole appena ascoltate, o l’ecolalia differita, che consiste invece nel ripetere ciò che si sente ma a distanza di tempo, sono molto frequenti.
– Altro atteggiamento tipico dell’autismo consiste nell’ossessione che gli oggetti siano in ordine, come o dove erano prima che fossero cambiati o spostati. L’origine di tale compulsione risiede nel fatto che il soggetto autistico non sopporta, o meglio, è spaventato, quasi fobico, dal cambiamento, e desidera che tutto rimanga come lo ha trovato. In alcune circostanze è talmente importante tale equilibrio che, se non viene rispettato, la sua inquietudine per il cambiamento si può trasformare in crisi di pianto isterico o di riso inarrestabile e, nei casi più estremi, in autolesionismo o violenza contro gli altri.
VARI GRADI DI AUTISMO – Oltre ai sintomi più riconosciubili, è utile ricordare che l’autismo si può manifestare con intensità più o meno manifeste.
– Innanzitutto è da tener presente che, talvolta, tramite le dovute cure mediche, ma anche e soprattutto affettive, l’autismo può essere controllato fino a riuscire a farlo lentamente sparire nel tempo.
– Inoltre, spesso coloro che soffrono di questa patologia sviluppano capacità intellettive extra-ordinarie: abilità logico-matematiche, spiccate attitudini musicali, avanzata memoria audio-visiva e molti altri talenti, rari in qualsiasi altro soggetto.
INTERVENTI E CURE – Come si diceva sopra, l’autismo, chiamato anche DSA (Disturbo dello Spettro Autistico, in virtù del fatto che si considerano le sintomatologie della patologia nell’insieme e non una soltanto), si può sviluppare in varie forme e in varie intensità. Alla luce di tutto ciò, si ricordi quindi che non esiste un’unica cura per tutti i bambini o gli adulti che ne soffrono.
– In generale, però, ciò che viene consigliato dagli esperti è innanzitutto di trattare la disfunzione al primo manifestarsi: se, infatti, viene curata sin dall’inizio, ci sono buone probabilità che il bambino possa migliorare le sue capacità intellettive, ma soprattutto sociali.
– È molto importante, per quanto riguarda le cure e le terapie, che vi sia la costante presenza dei genitori e che questi si approccino affettuosamente al paziente.
– Generalmente, inoltre, durante i trattamenti, il medico stabilisce degli obiettivi che il malato deve riuscire a raggiungere dopo avere seguito le cure consigliate.
– In tutto ciò, esistono anche terapie mirate ad alcuni aspetti che nel bambino si manifestano in maniera più grave rispetto ad altri: è auspicabile che venga usato il computer, in quanto così il soggetto può imparare a scrivere bene, riuscendo a distinguere le lettere e le parole tra di loro.
– Inoltre, da circa 20 anni è nata, a favore del progresso delle facoltà comunicative e sensoriali, la TMA (Terapia Multisistemica in Acqua): questo specifico trattamento si propone di aiutare il bambino a rispettare le regole della piscina, nonché a socializzare con il gruppo di pari e con il terapeuta, il quale avrà come scopo quello di insegnargli a nuotare. Questo, naturalmente, è solo un pretesto perché il bambino si ambienti bene in piscina e acquisisca sicurezza di sé, cosicché sarà più semplice per lui raggiungere l’obiettivo primario, che consiste nell’imparare “a stare” nel gruppo.
CENTRI-AIUTO A MILANO – Per ulteriori informazioni e centri-aiuto:
– Centro autismo via Ovada, nato nuovo punto di riferimento per pazienti e famiglie
– Problemi psicologici, a Milano l’8% della popolazione ne è affetta
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Di Redazione