Milan, stagione così così; Inter, la Champions per la leggenda
Inter: un altro “triplete”?
Sabato 10 giugno per l’Inter ci sarà l’appuntamento con la storia. In campionato i nerazzurri hanno ottenuto un terzo posto che indubbiamente va al di sotto delle attese estive, ma negli ultimi mesi la squadra allenata da Simone Inzaghi ha letteralmente ingranato la quarta. Aspramente criticato nel mezzo della stagione, con una fetta di addetti ai lavori e tifosi pronti addirittura a scaricarlo, il tecnico emiliano ha trovato la quadra nell’ultimo bimestre, mettendo in fila una serie di risultati positivi invidiabili.
Dopo aver conquistato la Supercoppa Italiana contro il Milan e la Coppa Italia battendo la Fiorentina, ora i nerazzurri potrebbero centrare un altro “triplete” dopo quello del 2010. Certo, mancherebbe il campionato, ma chiudere questa stagione con 3 trofei e alzando al cielo una Champions League tutt’altro che pronosticabile all’inizio della stagione, avrebbe quasi del leggendario.
Dall’altra parte ci saranno dei veri e propri mostri come quelli del Manchester City di Pep Guardiola, una formazione stellare che quest’anno è stata ulteriormente rafforzata dal bomber Haaland. Gli inglesi non sembrano avere punti deboli e quella che dovrà scalare l’Inter sarà una montagna ripidissima, ma i nerazzurri arrivano all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili.
Rosa quasi al completo e in condizioni atletiche ottimali, anche in elementi che nei mesi scorsi non erano riusciti a dare un apporto considerevole (vedasi alla voce Lukaku), morale alle stelle per le tante vittorie consecutive e soprattutto nulla da perdere.
Sono Guardiola e soci a partire da favoriti, se all’Inter non riuscirà l’impresa, sarà comunque un grande traguardo essere arrivati all’ultimo atto.
Sponda rossonera
Si è conclusa ufficialmente la stagione 2022-2023 del Milan di Stefano Pioli. Un finale commovente per i rossoneri, che hanno salutato Zlatan Ibrahimovic, il quale a sua volta ha sorpreso tutti non solo annunciato il suo addio alla maglia del club milanese, ma addirittura al calcio giocato. Una grossa perdita per il Diavolo, che è tornato a vincere, guarda caso, proprio in concomitanza con il rientro a Milano dello svedese, che ha instillato carisma e fiducia in un ambiente molto giovane e che aveva tanto bisogno di “attributi”.
In questa stagione l’apporto di Zlatan praticamente non c’è stato e alcune scelte fatte sul mercato l’estate scorsa non si sono rivelate ad oggi azzeccate. Basti pensare, ad esempio, ad Origi e De Ketelaere, che avrebbero dovuto dare il cambio ai titolari ritagliandosi uno spazio importante. Invece, ogni volta che sono stati chiamati in causa hanno dato un contributo infimo. La stagione del Milan, a prescindere da ciò, è da considerarsi insufficiente, perché sebbene sia stato un grande traguardo la semifinale di Champions League (persa praticamente senza colpo ferire contro i cugini dell’Inter), in campionato i rossoneri sarebbero oggi fuori dalle prime quattro se la Juventus non fosse stata penalizzata di 10 punti.
La palla passa alla proprietà, che ha clamorosamente dato il benservito a Frederic Massara e Paolo Maldini, il quale dopo l’ultimo confronto avrebbe ribadito a Cardinale quanto detto già davanti alle telecamere delle TV: questo Milan ha bisogno di investimenti importanti per alzare ulteriormente il suo livello. Red Bird vuole davvero fare questo step o proseguire con la politica della sostenibilità e dei giovani a prescindere?