Come abituare il gatto al contatto con l’ambiente esterno
Il contatto con l’ambiente esterno può rivelarsi complicato per quei gatti che hanno vissuto unicamente all’interno di un contesto domestico.
In molti casi, quando un felino esce all’aperto dopo molto tempo trascorso in casa o per la prima volta rischia di sentirsi fortemente a disagio. Cosa bisogna fare per abituarlo al contatto con un nuovo mondo? Ecco alcune piccole dritte da tenere in seria considerazione.
Un problema che in realtà non dovrebbe porsi
A dire la verità, le possibili difficoltà riscontrabili quando un gatto domestico viene portato all’aperto non sono insite nella natura stessa del gatto, ma derivano dal suo adattamento all’ambiente in cui è cresciuto.
Infatti, si tratta di un animale con una lunga storia genetica di vita in natura – basti pensare al gatto selvatico – che lo porta a essere predisposto a vivere in un contesto outdoor.
Ciascun felino ha nella propria essenza un richiamo naturale verso il mondo esterno e adora stare a contatto con la natura. Non appena esce dal portone domestico, ogni gatto mette in mostra un insieme di abitudini davvero sorprendenti e sviluppa rapidamente una sorta di istinto di sopravvivenza.
Un valido aiuto a ogni gatto a contatto con l’esterno
Un gatto abituato alla vita prettamente domestica, potrebbe avere qualche difficoltà con l’ambiente esterno. Potrebbe essere inizialmente travolto da una tempesta di stimoli sconosciuti, a causa della routine all’insegna del massimo comfort e di una realtà nota e a sua misura.
Se parliamo di ambienti rurali o di aree cittadine con molti spazi verdi e poco traffico, per aiutare il gatto ad ambientarsi nell’ambiente esterno, il proprietario dovrebbe creare con l’animale una routine giornaliera, pur lasciandolo libero di entrare ed uscire quando vuole.
Ad esempio aprendo le porte di casa sempre in un determinato momento del giorno e offrendo lui uno snack per gatti quando rientra oppure un momento solo per voi dedicato a coccole e giochi.
È però consigliabile che le prime volte il proprietario sia presente in casa durante le uscite in autonomia del gatto, in modo che al rientro possa subito accedere in casa dopo aver segnalato la sua presenza alla porta, soprattutto se la casa non è dotata di accessi liberi come una gattaiola, che il gatto può utilizzare in autonomia.
Inutile dire che per permettere al gatto di frequentare ambienti esterni sia consigliabile la sterilizzazione.
Cosa fare per procurare un ambiente esterno rassicurante
La realizzazione di un ambiente esterno rassicurante può fare la differenza per il gatto. Si può partire dalla recinzione del proprio giardino, o comunque dalla costruzione di uno spazio protetto nel quale il felino ha l’opportunità di prepararsi al contatto con l’esterno.
Chi vuole può darsi da fare per selezionare il contesto ideale per accogliere il proprio gatto, che nel giro di poco tempo ha la possibilità di sentirsi pienamente identificato in un territorio tutto suo.
Chi possiede un giardino privato ha la facoltà di renderlo più accogliente tramite l’inserimento di alberi, cespugli, siepi, canali, terrazze e altre composizioni.
Cerca di creare delle zone d’ombra dove il gatto possa ripararsi dal sole. Posiziona l’acqua e il cibo del gatto in una zona sicura dove non sia esposta agli altri animali o insetti.
Prova ad inserire dei giochi e degli oggetti che il gatto possa usare, come un’area di arrampicata o una scatola con una coperta all’interno.
Inoltre, è consigliabile far uscire il proprio gatto anche durante la stagione invernale e autunnale, in modo da abituarsi al meglio alle variazioni climatiche e meteorologiche. Sarà lui poi con ogni probabilità a preferire l’ambiente domestico interno per gran parte del giorno.
Per gli animali domestici l’approccio con il mondo esterno è sicuramente un’esperienza positiva e arricchente, ricorda però di non costringerlo.
Se il gatto sembra stressato o spaventato, è importante evitare di insistere a rimanere all’esterno. Riconducilo in casa e riprova più avanti: il rispetto dei suoi tempi è essenziale.