Truffa Quadrilatero acquisto palazzo da 55 milioni di euro, arrestato genio dell’illusione
Tempi duri per il Quadrilatero della moda: dalla rapina di 5milioni di euro accaduta sabato scorso alla gioielleria Scavìa di via Della Spiga, ai molteplici casi di acquisti effettuati con carte clonate, senza dimenticare “furtarelli” qua e là come l’orologio da 165mila euro rubato da una teca da luois Vuitton.
Questa volta, però, il colpo voleva superare davvero ogni record: una truffa immobiliare per 55milioni di euro.
A metterla in atto un uomo di 32 anni, nato a Lanusei (Nuoro) da una famiglia di etnia slava.
Il piano architettato dal 32enne era semplicissimo: spacciarsi per un ricchissimo uomo d’affari indiano, nipote di uno degli uomini più facoltosi dell’India e proprietario di una banca. Con queste credenziali il giovane voleva trattare l’acquisto di un intero palazzo sito nella zona più lussuosa di Milano.
Il curriculum del malvivente, d’altra parte, inizia quando l’uomo aveva appena 11 anni. A quella “tenera” ha compiuto il suo primo furto (o quanto meno il primo registrato dalle Forze dell’Ordine), proseguendo poi negli anni successivi in una vera e propria carriera, seguendo la “specializzazione” di famiglia: truffa per compravendita fittizia di stabili di lusso.
Il tutto con l’aiuto di ben 16 identità false, a volte anche “clonando” identità realmente esistenti, come fece ai danni di un cittadino argentino coinvolto a sua insaputa nelle attività criminose compiute in vari Paesi dall’uomo.
Anche l’Italia era rimasta “scottata” dal truffatore, soprannominato non a caso “Il Principe”. Secondo quanto comunicato dalla Polizia, infatti, nel 2009 l’uomo aveva compiuto una rapina da 60mila euro ancora ai danni di un’agenzia immobiliare; per questo nei suoi confronti era stata destinata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Milano.
Per ora, la carriera del Principe sembrerebbe aver subìto uno Stop; arrestato dagli agenti del Commissariato Mecenate in piazza Duca d’Aosta, una volta in cella, il 32enne si troverà con un bene preziosissimo a propria disposizione: il tempo. Forse per riflettere su quanto commesso, forse per architettare una nuova, colossale truffa dei record.
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Di Redazione