Movente omicidio fratelli Milano, forse premeditazione nell’omicidio di Gianluca e Ilaria Palummieri
Dopo la confessione dell’omicidio di Ilaria e Gianluca Palummieri, nel weekend si sono scatenate le reazioni del padre e degli amici dei due fratelli assassinati la scorsa settimana presumibilmente dall’amico di entrambi ed ex fidanzato di Ilaria, Riccardo Bianchi.
LA RICERCA FEBBRILE DEL MOVENTE – Dopo 20 ore di interrogatorio, Bianchi non è ancora stato in grado di fornire un movente, ricercato dalla Polizia più che nei discorsi confusi del ragazzo, dal contesto in cui è avvenuto il doppio delitto.
- “Sono stato io, ma non so perché l’ho fatto”, avrebbe confessato Bianchi davanti al pm Cecilia Vassena, ma il movente di quell’efferato duplice omicidio ancora non è emerso, né dalle sue parole né dalle indagini che sta febbrilmente conducendo la Polizia.
LA DISPERAZIONE DEL PADRE DEI DUE RAGAZZI UCCISI – Intanto, le persone vicine alle due vittime sono sgomente e non riescono a capacitarsi dell’accaduto. E’ stato il padre dei giovani, sabato mattina, a dare in escandescenza sotto la casa di Bianchi: fuori di sé ha dato fiato a tutta la disperazione contro chi gli ha portato via entrambi i figli, già rimasti orfani di madre. E intervenuto il custode del palazzo, l’uomo l’ha colpito con una testata, furi di sé dallo strazio patito.
L’INCREDULITA’ DEGLI AMICI – Sgomenti anche gli amici dei due fratelli, riunitisi nel weekend in una veglia per dimostrare tutta l’amicizia e l’affetto nutriti per Gianluca e Ilaria: lumini e foto dove è avvenuto il ritrovamento del corpo di Gianluca, poi un abbraccio lungo tutta la notte in via Gozzoli, sotto la casa dove vivevano i due fratelli.
C’E’ CHI PARLA DI PREMEDITAZIONE – Tra gli amici, c’è chi racconta che Bianchi era una persona tranquilla ma non era riuscito ad accettare la rottura del rapporto con Ilaria. Gli amici, con gli occhi arrossati dal pianto, vogliono giustizia, e tra loro c’è chi sostiene la premeditazione dell’assassinio di Gianluca, ipotizzando che Bianchi sarebbe andato sui Navigli con la vittima allo scopo di farlo bere ed “indebolirlo”, in vista della letale aggressione che gli avrebbe riservato durante la notte.
IL COLTELLO, LE AUTOPSIE L’ESAME TOSSICOLOGICO –
- Tra le molte domande, la Polizia è alla ricerca dell’arma del delitto, tuttora non ritrovata: si tratta del coltello con il quale Bianchi ha colpito 24 volte Gianluca, forse spinto dall’effetto di qualche sostanza stupefacente.
- Anche circa l’assunzione di tali sostanze non risultano ancora certezze: gli inquirenti sono in questi momenti in attesa dei referti degli esami tossicologici.
- Molto verrà rivelato anche dai risultati delle autopsie disposte sui corpi dei due fratelli, analisi fondamentali per far luce sugli ultimi tremendi momenti di vita dei due giovani.
ESISTE UN COMPLICE? –
- Per ora, gli Inquirenti avrebbero escluso l’esistenza di un complice, inizialmente ipotizzata soprattutto nella dinamica di quanto successo a Gianluca, ucciso e poi trasportato da Bianchi fino al cassonetto di Rho dove l’omicida ha scaricato il cadavere, prima caricato nel bagagliaio della propria auto.
- Per le ultime conferme sarà sicuramente utile l’analisi dei tabulati telefonici del di Riccardo Bianchi.
LE PAROLE DELL’AVVOCATO DI RICCARDO: “STA MOLTO MALE” – Intanto Bianchi è stato sottoposto ad interrogatorio anche davanti al gip Stefania Donadeo. E in attesa dell’emersione del movente, l’avvocato del giovane chiederà una perizia psichiatrica e dichiara: “Riccardo sta molto male”. Ma questa semplice frase non serve a placare gli animi.
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Di Redazione