Omicidio via Moncucco, ha strangolato il padre, gli cavato gli occhi e strappato il cuoio capelluto, ma non è infermo di mente. E andrà in carcere
Ha ucciso il padre di 76 anni, Angelo Maggi, durante una lite. Ha infierito con terrificante brutalità, a mani nude, fino a strappargli il cuoio capelluto e cavargli gli occhi. Poi si è buttato da una finestra fratturandosi una gamba: dopo la degenza in ospedale, Massimo Maggi andrà in carcere.
Era in cura in un centro psicosociale, l’uomo che lo scorso 3 giugno si è avventato con il padre durante una lite (parrebbe a causa del telecomando), e lo ha strangolato e colpito a mani nude infierendo con spaventosa crudeltà.
Ora, l’accusa nei confronti di Massimo Maggi è omicidio pluriaggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.
L’istanza di infermità mentale è stata rigettata ed è stata invece eseguita la misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP Vincenzo Tutinelli, su richiesta del PM Massimiliano Carducci.
Da quanto emerso, Maggi non si era più ripreso a seguito della morte della madre, avvenuta nel 2008, e alla base del suo folle gesto sembrerebbe esserci un movente legato alla vendetta: il 41enne non avrebbe perdonato una relazione che il padre avrebbe avuto a seguito del lutto.