Arcigay Milano al Comune: coerenza su promesse fatte a coppie gay e lesbiche
“E’ pittoresco che, quando qualcuno propone un’idea che coinvolge anche la vita delle persone gay e lesbiche, dall’interno della stessa maggioranza si sollevino accuse reciproche di “fughe in avanti”. Lo abbiamo visto con il Pride, con il fondo anti-crisi, e lo osserviamo adesso”. Lo dichiara Marco Mori, presidente del CIG Arcigay Milano.
“I consiglieri comunali dovrebbero ricordarsi quanto scritto nel programma elettorale, chiesto da Arcigay e ribadito dal Sindaco: il registro non sia un mero atto simbolico – prosegue Mori.
“Noi vorremmo che il registro venga fatto perché ritenuto veramente utile, anche se sappiamo benissimo che da solo non è sufficiente, visto l’eterno ritardo di questo Paese su questi temi. Di sicuro – stigmatizza Mori – non è il tempo di battibecchi sull’attribuzione di primati, perché non siamo di fronte a nessuna fuga in avanti, anzi, noi omosessuali siamo sempre al punto di partenza e senza diritti.
“Se la proposta confermerà la bozza in circolazione – aggiunge il presidente del CIG Arcigay Milano – il Consiglio Comunale dovrà lavorare molto per dimostrarsi coerente con quanto promesso e dichiarato, perché tra le premesse e le ragioni di quella delibera non si parla ad esempio del riconoscimento delle unioni omosessuali.
“Il registro può essere uno strumento veramente efficace e utile per dare una scossa al Paese – conclude Mori – ma bisogna averne la volontà. Non saremo qua a farci dire che il registro è anche per noi quando non si ha il coraggio di affermare che i nostri amori e le nostre unioni hanno un valore sociale e pubblico che va legittimato e celebrato.”
Leggi anche:
Comitato dei Piccoli Imprenditori Invisibili, contatti, recapiti, aiuti per chi non ce la fa più
Foto gay pride 2011 Milano, tra fisici scolpiti e voglia di festeggiare in nome dell’amore
Di Redazione