Arresto pachistano Milano, accusato di voler costringere la figlia a sposarsi, evade dai domiciliari per non far uscire di casa la moglie
L’inizio di tutto risale allo scorso febbraio.
Secondo quanto emerso, M.B., 50 anni, pachistano, era stato arrestato assieme al proprio genero in quanto avrebbe costretto la figlia più grande a sposarsi.
Il GIP di Milano Chiara Valori, tuttavia, gli aveva concesso gli arresti domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia, consentendogli quindi di non restare in prigione. Ciononostante, per il 50enne si sono aperte nuovamente le porte del carcere, poiché sorpreso ad aver violato anche gli arresti domiciliari.
“Dovevo accompagnare la figlia più piccola a scuola, perché mia moglie deve stare a casa”. Così infatti si è giustificato davanti ai Carabinieri M. B., “pizzicato” all’esterno dei confini della sua abitazione.
Intanto, durante l’interrogatorio di garanzia l’uomo ha ammesso di aver combinato il matrimonio con il figlio di un amico, ma ha negato le violenze per costringere la figlia ad accettare il marito una volta giunto in Italia.
Nei suoi confronti e nei confronti del genero è già stato firmato il decreto di giudizio immediato; per entrambi l’accusa è di concorso mortale in violenza sessuale.
Il processo è fissato per il 15 maggio 2012 davanti ai giudici della Quinta Sezione Penale; secondo la difesa dei due, l’udienza sarà importante occasione per far avvenire il confronto diretto tra la ragazza e i familiari, nonché per ascoltare i testimoni.
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Di Redazione