Cronaca

Sfratto Leoncavallo rinviato, tutto fermo per altri 2 mesi

 

Leoncavallo

Lo sfratto previsto oggi del Leoncavallo è stato rinviato a lunedì 29 novembre, “questo nonostante le Associazioni abbiano da tempo presentato a Provincia, Comune e Regione una concreta ipotesi di soluzione positiva a costo zero per le Amministrazioni”, sottolinea il centro sociale.

 

 

 

“Non possiamo che rilevare che anche in questa vicenda il Comune di Milano continua a non decidere sottraendo ai cittadini milanesi le potenzialità di 10.000 metri quadrati di funzioni pubbliche collettive – proseguono.

 

“Le Associazioni – concludono – rinnoveranno in questi 2 mesi il loro impegno, Patto per la Città, che hanno unilateralmente assunto e visibilmente onorato nonostante la latitanza delle istituzioni, e tornano a sollecitarne la sottoscrizione da parte degli Enti Pubblici Territoriali cui è stato sottoposto”.

 

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Di Redazione
 
 

 

AGGIORNAMENTO DEL 29-9-2010 ore 8,30: Ecco il commento del vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato:

 

“La pantomima dei rinvii degli sfratti a centri sociali abusivi ha numeri ormai fuori controllo – dice il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. – Solo tra Leoncavallo e Circolo dei Malfattori di via Torricelli, il prossimo sfratto è in programma il 29 novembre, e sono così saliti a 70 gli accessi infruttuosi dell’ufficiale giudiziario, costretto ogni volta a fare retromarcia.

 

“Una situazione grottesca di manifesta illegalità – aggiunge De Corato, – con il rischio che, prima o poi, a qualche centro antagonista baleni pure l’idea di rivendicare il bene per possesso continuato in base all’uso capione che scatta dopo 20 anni. E intanto a Milano ci sono almeno 13 stabili pubblici e privati sotto controllo dei centri sociali.

 

Dal Leoncavallo a via dei Transiti – spiega il vicesindaco, – continua la farsa delle proroghe, e questo si aggiunge a un elenco di violazioni. L’ultimo perpetrato in via Sangallo, zona Città Studi, dove un centro sociale abusivo da sette anni, Casaloca, ha piazzato altri abusivi, per lo più stranieri, in ben 9 appartamenti privati. Un’azione realizzata in barba alla proprietà privata, che ha già sporto querela, e per la quale ho chiesto la risposta dello Stato in una lettera inviata al Prefetto Gian Valerio Lombardi e al Questore Vincenzo Indolfi.

 

“Continua poi a non muoversi foglia – prosegue De Corato – in via Savona 18, dove altri antagonisti hanno occupato due appartamenti trasformando la palazzina in un suk. Come tutto tace intorno agli altri 11 stabili pubblici e privati occupati abusivamente dai centri sociali, molti dei quali da decenni.

 

L’ultimo sgombero a Milano è avvenuto oltre tre mesi fa – ricorda ancora De Corato, – quando Polizia di Stato e Carabinieri hanno liberato lo stabile di Ripa di Porta Ticinese 83 occupato da no global legati all’area anarco-insurrezionalista. E intanto in quella zona alcuni ‘punkabbestia’ si divertono a pestare gli automobilisti lanciando loro contro dei pitbull. Ma prima di quel blitz – conclude il vicesindaco, – dobbiamo risalire al lontano 22 gennaio 2009, giorno in cui ci fu l’intervento al Cox 18, poi vanificato da una rioccupazione notturna”.

 

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Di Redazione 

 

 

 

 

 

 
 

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