Cronaca

Arresto tassista abusivo Milano per violenza sessuale, è accusato di aver stuprato una studentessa

Arresto“Non guidare se hai bevuto, io guido per te!”. Recitava così il bigliettino da visita che si era premurato di consegnare ai pr dei più disparati locali notturni milanesi, affinché garantissero un po’ di pubblicità alla sua attività. Un servizio di taxi privato che un ecuadoriano di 35 anni, immigrato regolarmente in Italia dal 2006, offriva al popolo della notte che, magari, dopo aver alzato un po’ troppo il gomito,  era incapace di rimettersi alla guida o rientrare a casa autonomamente.

 

TASSISTA ABUSIVO PER MANTENERE LA FAMIGLIA –  Un servizio offerto per pochi euro,  il necessario per garantire di che vivere a sé, sua moglie e i suoi tre figli, con i quali risiede a Paderno Dugnano, in provincia di Milano.

– Peccato che in tutto questo, in assenza di licenza e permessi vari, di regolare ci fosse davvero ben poco. Ma a mettere nei guai – e guai seri – il sudamericano, non è stato il fatto che esercitasse da tempo la professione di tassista abusivamente.

– Secondo l’accusa della Polizia, il 35enne si sarebbe reso colpevole di una (e forse più) violenza sessuale consumata circa due mesi e mezzo fa quando, nel cuore della notte, dopo aver caricato a bordo della sua Chrysler Voyager una studentessa universitaria belga di 22 anni, avrebbe abusato di lei.

 

I FATTI, DEL 19 GENNAIO 2014 – I fatti risalgono al 19 gennaio scorso. Secondo quanto riportato alle forze dell’ordine dalla stessa ragazza – a Milano nell’ambito del noto progetto universitario Erasmus, con la sua facoltà di architettura -, quella sera era andata a ballare con amici in un noto locale in via Molino delle Armi.

– Dopo aver forse esagerato con il bere, si è improvvisamente sentita male. Nausea, vertigini e una generale sensazione di spossatezza. Impossibile proseguire oltre. Da lì, quindi, la decisione di voler rientrare a casa da sola.

 

L’ADESCAMENTO E LA VIOLENZA – Una volta fuori dal locale, però, non avendo trovato un regolare taxi,  ha optato per il servizio di trasporto privato offertogli proprio dall’ecuadoriano, in cambio di una tariffa tutto sommato ragionevole.

– Tuttavia l’uomo, dai modi inizialmente affabili e gentili, prima di accompagnarla presso il suo domicilio in piazzale Susa, ha pensato bene di deviare in una strada appartata nel quartiere Bovisa.

– Qui, lontano da occhi indiscreti, le è saltato addosso, stuprandola. Attimi che alla vittima, incapace di opporre qualsivoglia forma di resistenza, devono essere sembrati davvero interminabili.

 

IL RITORNO A CASA, LO CHOC E LA DENUNCIA – Non appena raggiunta la propria abitazione, la ragazza è corsa in casa. Poi, stremata e traumatizzata, si è stesa sul letto, dove si è addormentata, forse con la speranza di aver vissuto solo un brutto incubo.

– Solo l’indomani, al risveglio, realizzata la gravità di quanto accaduto la sera precedente, ha trovato la forza di confessare alla sua coinquilina quanto accaduto poche ore prima.

– Insieme all’amica, la 22enne ha quindi deciso di recarsi presso il “Soccorso violenza sessuale” della clinica Mangiagalli, dove gli accertamenti medici non hanno fatto altro che confermare la violenza subita.

– Da lì, alla denuncia ai Carabinieri della caserma di Porta Monforte, il passo è stato breve.

 

LE INDAGINI DEI CARABINIERI – I militari hanno immediatamente iniziato le indagini, passando subito al setaccio le immagini delle telecamere di una banca adiacente il locale, dov’era avvenuto l’agganciamento.

– Individuati 4-5 possibili colpevoli, le attenzioni degli uomini dell’Arma – dopo aver confrontato anche numerosi tabulati telefonici, tra cui quello della vittima e del suo aggressore – si sono concentrate proprio sul tassista abusivo.

– A quel punto, però, si è reso necessario ottenere delle prove schiaccianti sulla sua colpevolezza.

 

LA TRAPPOLA DEI MILITARI E L’ARRESTO – Nei giorni seguenti, inscenando un controllo stradale, i militari sono riusciti a prelevare all’uomo un campione della sua saliva, attraverso un alcol test. E i risultati dell’esame sono stati inequivocabili: il suo Dna corrispondeva esattamente a quello trovato sul corpo della ragazza.

– Nella notte tra venerdì e sabato, in corso Como, l’uomo è stato dunque arrestato, proprio mentre era in procinto di avvicinare nuovi clienti.

– A questo punto, al gip di Milano non è rimasto che firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

– Secondo gli inquirenti, il 35enne – che ora è recluso presso il carcere di San Vittore – potrebbe essersi reso colpevole anche di altre violenze sessuali. Sarà il prosieguo delle indagini a confermarlo.

– Per quanto riguarda la studentessa belga, invece, è rientrata nel suo Paese di origine tre settimane dopo la violenza. Un’esistenza segnata la sua, probabilmente, che difficilmente potrà essere più quella di prima.

 

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S.P.

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