Moglie picchiata via Giambellino Milano, marito minaccia anche la Polizia
Cinquant’anni di violenze, non solo fisiche ma anche psicologiche. Una vita intera. La stessa esistenza trascorsa dalla vittima di questa triste vicenda, una donna di 72 anni di origini siciliane, insieme al violento marito di 7 anni più grande, finito in manette proprio nelle ultime ore per maltrattamenti nei confronti della moglie.
FERITE E LIVIDI SU TUTTO IL CORPO – Un’infinita sequela di pestaggi culminata, ieri pomeriggio, con la richiesta di cure mediche, da parte della malcapitata, presso l’ospedale San Carlo di Milano.
– Erano le 14, secondo quanto ricostruito, quando la donna si è presentata al nosocomio con evidenti ferite e lividi in tutto il corpo (giudicati poi guaribili in circa 20 giorni). Come spesso avviene davanti ad episodi simili, sono state le stesse autorità ospedaliere ad allertare le forze dell’ordine.
– La donna, in evidente stato di choc, ha riconosciuto di essere stata picchiata dal marito proprio la sera precedente. Solo l’ultima di innumerevoli volte in cui l’uomo l’avrebbe sottoposta a violenza. Una situazione che la 52enne, tra l’altro, per ben 4 volte, dal 2008 al 2013, aveva anche trovato il coraggio di denunciare alle forze dell’ordine. Salvo, tuttavia, fare dietrofront ritirando gli esposti per paura di ulteriori ritorsioni nei suoi confronti.
SINDROME DA ADULTO MALTRATTATO – Lo stesso stato di rassegnazione che, nel corso degli anni, secondo quanto raccontato dalla stessa vittima, l’avrebbe anche spinta a recludersi volontariamente in una stanza della loro abitazione per sottrarsi non solo alle botte, ma anche ad ingiurie, ricatti, umiliazioni e minacce di ogni genere.
– La visita medica a cui è stata sottoposta la 72enne ha evidenziato, tra l’altro, anche un forte dimagrimento – 12 kg in 8 mesi, secondo quanto da lei riferito – e, soprattutto, la cosiddetta “sindrome dell’adulto maltrattato”, dovuta al continuo stato d’ansia depressiva a cui sarebbe stata sottoposta dallo sconsiderato e violento marito.
SPEDITO A SAN VITTORE NONOSTANTE I SUOI 79 ANNI – L’ira dell’uomo ha avuto modo di scatenarsi anche contro gli agenti quando, nel pomeriggio di ieri, si sono presentati nell’appartamento che la coppia condivideva in via Giambellino.
– Non è bastata neanche la presenza delle divise ad evitare all’uomo di esplodere in furibonde minacce e ingiurie contro tutti i presenti. «Ti cavo gli occhi», avrebbe detto alla moglie, promettendole di incendiare anche il suo cadavere.
– Un peccato di presunzione, quello del 79enne – dovuto probabilmente alla convinzione di non finire in carcere per via dell’età avanzata – pagata a caro prezzo. Il giudice, infatti, ha optato ugualmente per un periodo di detenzione presso il carcere di San Vittore in virtù della recidività del soggetto e la vita d’inferno a cui avrebbe sottoposto la moglie in tanti anni di matrimonio.
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S.P.