Cronaca

Foto bimbi siriani Stazione Centrale Milano, incalza la polemica. De Corato: “Confronto gestito a colpi di insulti”

Stazione-CentraleQuell'”infami”, con cui l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ieri ha bollato le foto scattate da Silvia Sardone alla Stazione Centrale e poi diffuse nell’etere, ha lasciato il segno. E la polemica su quegli scatti ritraenti bambini siriani che dormono su pagliericci di fortuna al di fuori (ma anche all’interno) della Stazione Centrale sembra davvero non volersi placare. A scendere nell’agone, ora, a neanche 24 ore dalle roventi dichiarazioni dei due diretti interessati, altri esponenti della politica cittadina e regionale. Una disputa senza esclusione di colpi che rischia di trasformarsi, purtroppo, in uno sterile gioco a rimpiattino senza vincitori.

 

DE CORATO (FD’I-AN): “CONFRONTO GESTITO A COLPI DI INSULTI” – Ad aprire le danze è stato Riccardo De Corato, vice-presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione.

– “A colpi di insulti: ecco come gestisce il confronto politico l’assessore Majorino. E neanche li varia, per lui chiunque apra bocca sulla vergognosa situazione dei presunti profughi a Milano è un ‘infame’. Stesso trattamento riservato a Salvini qualche mese fa dopo un’ispezione in Stazione Centrale. Ne risponderà in Consiglio Comunale, nella prossima seduta”.

– Un atteggiamento, quello dell’assessore, che De Corato imputa al fallimento della politica di accoglienza del Comune e che Majorino “da mesi sta cercando di scaricare le responsabilità su chiunque, pur di salvare la gestione disastrosa del Comune: la Regione, rea di non aver approvato un presidio inutile perché dovrebbe essere il centro di primo approdo a monitorare lo stato di salute dei neo-arrivati, non una città a mille chilometri di distanza; sull’opposizione (‘infami’); sulle Ferrovie dello Stato, che invece hanno oggi dichiarato di aver messo a disposizione un ampio spazio… Si lamenta anche del governo, ma visto che è del suo stesso colore politico si limita a sterili piagnistei invece di picchiare i pugni sul tavolo e dire che la nostra città non è un centro di raccolta di tutti i presunti profughi del Paese”.

 

GALLERA, (FI): “NO AD UN PRESIDIO FISSO IN CENTRALE” – “Assolutamente inaccettabili e infondate le accuse e le ingiurie lanciate da Majorino alla nostra consigliera di Zona 2” anche per Giulio Gallera, Coordinatore FI Milano e Consigliere Regionale della Lombardia.

– Le foto scattate da Silvia Sardone “mettono in luce tutta la drammaticità di una situazione che ha come primo responsabile il governo  e che oggi è divenuta inaccettabile. Questa è la realtà: la stazione Centrale si è trasformata in una latrina a cielo aperto a causa di un flusso inarrestabile di profughi che ormai da mesi sta invadendo Milano e che il Comune non riesce più a gestire e a smistare nei centri di accoglienza”.

“La Regione – ci tiene a precisare il consigliere regionale – non si è mai sottratta al suo preciso dovere di fornire anche in Centrale assistenza sanitaria per le cure di primo soccorso. Ma creare un presidio fisso in Stazione Centrale significa trasformarla in un vero e proprio centro di prima accoglienza. Ci aspettavamo piuttosto la richiesta di supporto nell’individuare nuove strutture in città che aiutino a migliorare la gestione dell’accoglienza e a riportare il decoro in città. Per questo le accuse di Majorino ci appaiono del tutto immotivate”.

 

VALMAGGI E BORGHETTI (PD): “UN PRESIDIO FISSO E’ INDISPENSABILE” – Ma Sara Valmaggi,  vicepresidente del Consiglio regionale, e Carlo Borghetti, consigliere pd, non ci stanno: “La nostra era una richiesta di collaborazione tra istituzioni che sicuramente non è stata colta nemmeno nello spirito, stando alle recenti dichiarazioni, importante non solo per aiutare i profughi ma anche nell’ottica della tutela della salute pubblica”.

– “Riconosciamo il prezioso lavoro svolto sin qui dall’Areu sul gazebo di prima accoglienza – continuano i due pd – , ma era necessario un impegno in più della politica per realizzare un ambulatorio che potesse garantire quella continuità anche oraria che il gazebo non può assicurare. Resta il fatto che l’emergenza profughi è in Stazione Centrale, per cui un presidio di controllo e tutela della salute è indispensabile proprio lì, in loco. Ancora non si coglie invece, purtroppo, la necessità di un’assunzione di responsabilità comune da parte di tutte le istituzioni”.

– “Chi ha fatto la foto del bimbo siriano per terra in Centrale, pubblicata su Facebook, cosa ha fatto per risolvere il problema? – attacca alla fine Borghetti -.  Fermarsi alle foto è ipocrita”.

 

FERROVIE: “SPAZIO DI 350 MQ A DISPOSIZIONE DEI PROFUGHI SIRIANI” – Intanto, nel corso della giornata, con un comunicato le Ferrovie dello Stato hanno reso noto di aver messo a disposizione del Prefetto di Milano, dallo scorso lunedì,  “uno spazio di 350 metri quadrati per affrontare l’emergenza dei profughi siriani fra cui i tanti bambini che vivono in condizioni di degrado”.

– “Il locale – si legge nella nota – sarà concesso in comodato d’uso gratuito per tutto il periodo necessario ad affrontare la situazione”. Inoltre, il Gruppo Ferrovie “si è reso disponibile all’esecuzione e al finanziamento dei lavori per rendere l’immobile adatto all’accoglienza dei profughi”.

 

MAJORINO: “COSI’ COM’E’ LO SPAZIO E’ INUTILIZZABILE” – Questione risolta, allora? Macché. Per l’assessore alle Politiche sociali Majorino, si tratta “finalmente di una buona notizia”. Ma c’è un ma. “Lo spazio – prosegue l’assessore -, così com’è è inutilizzabile. Quindi ci vorranno dei mesi. E noi è da mesi che lo chiediamo”.

 

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S.P.

 

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