Condanna ex braccio destro Vallanzasca per detenzione di armi, pena ben superiore agli 8 anni richiesti dal pm
Dodici anni e 6 mesi di carcere. È questa la pena inflitta a un ex componente della banda di Renato Vallanzasca che lo scorso dicembre, insieme con altri tre uomini, anch’essi pluripregiudicati, era stato arrestato in seguito a un blitz della Squadra mobile di Milano all’interno di un box di via Bisnati. A incastrare la banda era stato il rinvenimento di un vero e proprio arsenale comprendente fucili, pistole, silenziatori e munizioni, ma anche due divise della Polizia di Stato e tutto il necessario per camuffarsi. Decine di barbe, baffi, parrucche e basette finte che hanno riportato alla memoria la Milano anni 70 messa a ferro e fuoco dal Bel René.
IL PM RICHIEDE 8 ANNI, IL GIUDICE NE INFLIGGE 12 – Il capobanda, oggi 63 anni – buona parte dei quali passati dietro le sbarre -, si è visto infliggere dal collegio della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduto dal giudice Marco Tremolada, una pena ben superiore agli 8 anni di reclusione richiesti dal pm Grazia Colacicco. Se l’è cavata con “soli” 5 anni di carcere, invece, il presunto complice.
– L’avvocato del latitante, per il quale aveva chiesto l’assoluzione, ha già fatto sapere che presenterà ricorso in appello.
UN PASSATO DI RAPINE, SPARATORIE ED EVASIONI – L’ex braccio destro di Vallanzasca – ma uomo di punta anche di altri pericolosi sodalizi malavitosi -, il 63enne era finito per l’ennesima volta agli arresti il 5 marzo 1987. Tuttavia, dopo nove anni trascorsi nella solitudine della cella del carcere di Spoleto, nel 1996 aveva rinnegato un passato di rapine, conflitti a fuoco ed evasioni (due delle quali nel ’77 e nel 1982), con un libro di poesie. Una raccolta di pensieri dedicati a una vita sprecata ma che l’uomo, evidentemente, non aveva mai voluto realmente espiare.
NOVEMBRE 2014: RITORNO ALL’AZIONE – Lo scorso inverno, infatti, messi da parte i buoni propositi, aveva deciso di eludere gli arresti domiciliari per rientrare in azione. Facendolo alla grande – secondo gli inquirenti – come ai vecchi tempi. Tanto da escogitare una rapina importante, di quelle che non si dimenticano facilmente, con la complicità di altri tre protagonisti della “mala” milanese.
– Ma lo scorso 26 novembre, mentre erano in procinto di entrare in azione per effettuare i sopralluoghi, i quattro membri della banda sono stati raggiunti da altrettanti ordini di cattura. Un tempestivo provvedimento, che per ora ha messo la parola fine all’attività del bandito-poeta.
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S.P.