È successo presso l’ospedale Niguarda di Milano, all’interno del centro per disturbi alimentari: la vittima, di soli 16 anni, è una paziente in cura per anoressia, seguita nel bagno e aggredita da un uomo di 45 anni, risultato noto nell’area e arrestato per violenza sessuale.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, la violenza è avvenuta lo scorso 3 febbraio, nei bagni del centro per disturbi alimentari all’interno dell’ospedale Niguarda.
Qui un uomo di 45 anni è stato ripreso dalle videocamere mentre ha seguito una ragazzina di 16 anni affetta da anoressia che si recava in bagno.
Qui l’aggressione: l’uomo avrebbe mostrato i genitali alla minorenne, fino ad avvicinarglieli al viso. Dopodiché, il 45enne avrebbe iniziato a palpeggiare la ragazzina, che si è divincolata riuscendo a fuggire.
Dietro di lei, l’aggressore ha desistito a inseguirla solo quando, disperata, la 16enne si è messa a gridare, chiamando in aiuto le operatrici del centro.
Le indagini sono subito scattate, coordinate da Pietro Forno, e sono durate due mesi.
Gli agenti hanno visionato tutte le immagini di videosorveglianza e raccolto testimonianze, fino a risalire al 45enne.
Una volta identificato, l’uomo è risultato avere già scontato in carcere 4 anni e 3 mesi; nel 2002, infatti, era stato arrestato per aver commesso una violenza sessuale nel cortile dell’ospedale Niguarda ai danni di una paziente psichiatrica maggiorenne.
Diversi testimoni, inoltre, lo hanno identificato come viso noto nell’area del cortile del Niguarda, dove ultimamente avrebbe avuto abitudine di mandare baci alle pazienti del centro disturbi alimentari quando sostavano in giardino.
Secondo gli investigatori, il caso della 16enne non sarebbe isolato e, le immagini videoregistrate, hanno portato gli Inquirenti a contestare una ulteriore violenza sessuale all’uomo, anche se gli agenti stanno ancora identificando la vittima: al momento la giovane è sconosciuta, ma è ipotizzabile si tratti di un’altra paziente del centro.
Il 45enne è stato arrestato venerdì 9 aprile, attirato al Niguarda da una poliziotta che, contattatolo telefonicamente, si è spacciata per una conoscente.
Per il malvivente sono dunque scattate le manette, con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dal fatto che, essendo affetta da anoressia, non era nelle condizioni di difendersi.