La Polizia di Stato ha arrestato ieri due cittadini serbi di 47 anni e 29 anni, per truffa e furto pluriaggravato per centinaia dì migliaia di euro avvenuti ai danni di un giovane italiano presso un hotel in zona Monforte a Milano.
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Milano sono intervenuti in un hotel in zona corso Monforte su segnalazione della vittima, insospettita dai comportamenti dei due individui, con i quali era in corso una transazione finanziaria per centinaia di migliaia di euro in bitcoin.
Il venditore italiano ed i due cittadini serbi, dopo un primo contatto tramite internet, si sono dati appuntamento e incontrati presso un bar in Corso Venezia, per discutere di un’eventuale compravendita di bitcoin. Durante questa transazione pilota, l’italiano ha ceduto nove bitcoin in cambio della somma di 50mila euro in banconote da 100 e 500 euro in contanti.
Le parti hanno stabilito un secondo appuntamento nel primo pomeriggio dello stesso giorno in una meeting room dell’hotel in questione, per discutere della successiva transazione, per un totale complessivo di circa un milione e duecentomila euro. Durante la trattativa, il cittadino italiano si è insospettito per alcuni atteggiamenti degli interlocutori durante la fase di conteggio delle banconote e, con la scusa di effettuare delle verifiche ulteriori, è uscito dalla stanza per chiamare il 112 NUE, rientrando subito dopo
nella sala.
I poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato in flagranza i due truffatori, che sono stati trovati con in mano due borsoni contenenti il denaro contante pattuito in sede di contrattazione e risultato, ad eccezione di alcuni banconote situate nelle prime mazzette, falso, in quanto costituito da banconote di 500 euro fac-simile. Inoltre, i due uomini, approfittando del temporaneo allontanamento dell’italiano dalla stanza, si sono anche indebitamente impossessati dei 50mila euro in contanti che avevano ceduto nella prima
trattativa. Gli agenti delle volanti hanno arrestato i due cittadini serbi, entrambi con precedenti specifici, per truffa e furto pluriaggravato.
Dai successivi accertamenti, uno dei due indagati è risultato anche destinatario di un Mandato di Arresto europeo emesso dalle Autorità austriache, avendo da scontare una pena per il reato di truffa.