Dal 1990 al 2010: da Flagstaff –Arizona, a Piazza Castello – Milano
Sono gli stessi di quindici anni fa, quelli che incontrai a Flagstaff (Arizona- a una passo dal Garan Canyon). Le stesse facce, gli stessi giubbotti, gli stessi sorrisi, la stessa allegria.
“Il primo raduno che organizzai, nel novanta, eravamo in dieci, adesso qui ci saranno duemila moto. Incredibile…” Così mi racconta uno degli organizzatori del “Hells Angels MC”.
Gli harleysti, questo pomeriggio, con il sole che scintilla su tutte le cromature di questo mito (assolutamente solido) che è Harley-Davisnson, si sono radunati sabato sotto il Castello Sforzesco a ridere, a raccontarsi i viaggi, i giri le esperienze, le soluzioni tecniche.
La Harley-Davidson nacque nel 1901 a Milwaukee ( Wisconsin ) quando William Harley, di 21 anni, e Arthur Davidson, di 20, misero un motore ad una bicicletta. Questo ibrido venne realizzato nel garage di Davidson, in uno spazio che misurava 3 metri per 5. In seguito nell’impresa si unirono due fratelli di Davidson, William e Walter.
Harley è un mito perché nasce dalla passione che alimenta l’idea di libertà, sostenuta anche dall’inossidabile “Easy Rider” (il film di Dennis Hopper) dove l’on the road da zingarata diventa una cultura. In quest’ottica, anche se certe cose possono apparire esagerate, non lo sono, perché ogni cultura è fatta anche di immagine, di forme e di rumori, come il motore della harley che ha lo stesso ritmo del cuore.
E per dirla alla De Andrè : “Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare.”