Cultura e Società

Ecce homo!

Gli stilisti hanno detto la loro, presentando in passerella perfetti esemplari di Maschio, con muscoli in abbondanza e almeno 190 cm di forme scultoree. Ma nella realtà, cosa devono ridursi a vedere, le donne, in ufficio, al ristorante o in discoteca?

 

Poiché la lettera scarlatta è sempre in agguato sugli errori di look femminili, ecco per una volta che il cono di luce calerà impietoso sulle più clamorose bestialità del cosiddetto “sesso forte”, distribuendo qualche utile consiglio da stampare a fuoco nella mascolina memoria, mettendo da parte l’onnipotenza egomaniacale che, sempre più spesso, è ricorrente in questa curiosa “specie” (forse) in via di estinzione.

 

Partiamo quindi da una selezionatissima classifica che, al primo posto, vede il concetto di “virilità” estrinsecato nel più sgradevole degli orrori: la camicia semi-sbottonata con ciuffo di pelo in bella mostra. Ora: benché comprensiva e sensibile verso tutti, qualunque donna non potrà fare a meno di domandarsi: “Ma non hanno lasciato proprio nulla, le Regole sull’Eleganza stilate da Giorgio Armani in persona?!”.

 

Al secondo posto ecco un argomento che, a quanto pare, sembra costituire un logaritmo indipanabile per la mente maschile: le taglie. Non dovrebbe essere un concetto complicato, e il pensiero lineare suggerisce: le braghe che cadono a terra non vanno bene, le magliette che bloccano la circolazione sono ridicole. Invece, basta andare in un qualunque locale modaiolo o pseudo-tale e, come nel mondo di Cenerentola all’incontrario, dopo lo scoccare della mezzanotte ecco spuntare una nutrita fauna di sostenitori delle t-shirt lillipuziane, da indossare anche a rischio trombosi, pur di ostentare il guizzo del bicipite ogni volta che si afferra il bicchiere dal banco-bar.

 

Infine, ultima ma non ultima, la spinosa questione del binomio colori & fantasie. Ok, è vero, in questo caso un po’ di confusione potrebbe anche esserci: di certo non aiuta sfogliare una qualsiasi rivista ed essere sommersi da immagini di pantaloni da marajà in seta glicine, camicie canarino con arabeschi indonesiani e canotte in pitone guarnite con fili di lampadine (sì, in passerella si è visto anche questo!).

 

In definitiva, quindi, come per le donne, anche per gli uomini deve valere la regola aurea: non è il vestito a fare l’uomo, ma l’uomo a fare il vestito. Ergo, lasciamo le eccentricità a chi può contare su un fisico al top e un viso da Vogue.

 

Per tutti gli altri, il suggerimento è uno solo: affidatevi ai consigli di mogli, fidanzate e amiche. Ma prima di farlo, assicuratevi al 100% di non averle fatte arrabbiare!

 

V.P.

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