Fulmini: consigli utili per evitarli in spiaggia, in auto, in casa e in barca, dati e curiosità
Ogni anno, in Italia, si contano tra le 10 e le 15 vittime dei fulmini. Un caso drammatico risale all’8 luglio scorso quando, in provincia di Taranto, due bambini sono stati fulminati da una saetta durante un temporale. Uno di loro, di 12 anni, è spirato, mentre il cugino di 14 anni è riuscito a salvarsi senza gravi conseguenze. Cosa sono i fulmini? Quanto calore generano? Come comportarsi in caso di temporale?
COS’E’ UN FULMINE? – Si tratta di una scarica elettrica di grandi dimensioni che si forma nell’atmosfera e che si scarica tra due corpi con un’elevata differenza di potenziale elettrico; generalmente tra nuvola e suolo, più raramente tra nuvola e aerei o all’interno delle stesse nuvole.
– La scarica elettrica del fulmine, chiamato anche saetta o folgore, è generata dalle particelle positive delle nuvole che vengono attratte dalle particelle negative presenti nel suolo. Generalmente i fulmini si formano durante fenomeni temporaleschi, ma sono stati osservati anche durante tempeste di sabbia o bufere di neve.
– Il fulmine si compone di due differenti attività: il tuono, l’onda d’urto dello stesso, ed il lampo, ossia l’attività luminosa connessa alla scarica di un fulmine. L’osservatore distante vede prima il lampo e poi il tuono: il motivo è che il suono viaggia ad una velocità decisamente inferiore rispetto alla luce: 330 m/s contro 300.000 km/s.
– Da qui, quindi, la semplice regoletta per capire quanto un temporale è distante: ogni tre secondi di intervallo tra lampo e tuono equivale ad un chilometro di distanza del fulmine.
PARTIAMO DA QUALCHE DATO – Quanto accaduto in provincia di Taranto una decina di giorni fa, purtroppo, non è un caso isolato. I dati mostrano che in Italia, ogni anno, muoiono circa 10/15 persone colpite da fulmini, mentre sarebbero circa 1.000 le persone al Mondo colpite da un fulmine durante un anno.
– In tutta la nostra penisola è proprio la Lombardia ad essere la regione più fulminogena con circa 90mila saette all’anno contro i 40mila della Sicilia, ultima in questa speciale graduatoria.
– Nel complesso, in tutto il nostro Paese, cadono 1,2 milioni di fulmini ogni anno. Il record, però, spetta all’estate del 2004 quando in un solo giorno caddero sul territorio italiano ben 40mila fulmini.
– Recentemente, molto turbolenta è stata la giornata dell’11 luglio, quando sono caduti ben 8mila fulmini.
QUALCHE CONSIGLIO UTILE – L’effetto Joule fa si che un corpo colpito da un fulmine venga riscaldato fino, in certi casi, ad essere incendiato o fuso all’istante.
– Le scariche elettriche sono attratte dalla presenza di materiali conduttori o di energia nelle sue varie forme ed, a parità di materiale, tendono a concentrarsi sulle punte o sugli spigoli, dove si concentrano le ‘particelle libere’.
– È da qui che deriva l’importanza di rimanere al chiuso durante un temporale (anche la macchina è sicura), con le finestre chiuse e senza toccare oggetti che conducono elettricità e calore. Se questi dettami sono rispettati, allora la casa e l’automobile sono sicure; tecnicamente fungono da gabbia di Faraday con campo elettrostatico pari a zero che si interpone tra il temporale esterno e la persona che si ripara.
– Se queste condizioni non vengono rispettate, allora non si può più parlare di gabbia di Faraday e viene meno la protezione dai fulmini. In questo caso la miglior cosa da fare è piegarsi sulle ginocchia, senza stare in piedi e senza stradarsi a terra.
COME COMPORTARSI IN CASA – Alcuni conduttori portano la corrente di fulmine dall’esterno all’interno e questi sono, principalmente, i cavi e l’antenna televisiva, oltre all’impianto elettrico ed a quello idraulico.
– In caso di temporale, quindi, è opportuno spegnere il televisore, staccare la spina e l’antenna.
– Evitare di entrare in contatto con rubinetti o tubi dell’acqua, oltre che evitare di fare la doccia o il bagno.
– Non utilizzare apparecchi elettrici quali phon e ferro da stiro e non effettuare riparazioni elettriche.
– Non utilizzare il telefono, fisso o mobile, se non in caso di urgenza.
COME COMPORTARSI IN AUTO – Come detto poco sopra, in caso di temporale la macchina può essere considerata un buon rifugio. L’auto, infatti, funge da gabbia metallica che va a condurre a terra la corrente tramite le gomme bagnate.
– Tuttavia è necessario chiudere finestrini, porte e portelli.
– Evitare di toccare parti metalliche o di maneggiare con l’autoradio.
COME COMPORTARSI IN MONTAGNA – Le elevate altitudini pongono la montagna ad essere un luogo molto esposto ai fulmini. Se a questo aggiungiamo le funi o le scale metalliche presenti in alcuni percorsi, si comprende bene la pericolosità.
– Facciamo prevenzione: prima di compiere un’escursione è importante informarsi sulle condizioni metereologiche consultando bollettini nazionali e locali.
– Se si viene sorpresi da un temporale sul percorso, l’ideale è quello di scendere di quota e trovare riparo presso un rifugio.
– Qualora non si riesca a trovare riparo in un rifugio e si è costretti a rimanere all’aperto, evitare di posizionarsi sotto alberi e/o punte e, preferibilmente, stare accucciati.
– Evitare assolutamente le parti ‘ferrate’ del percorso.
COME COMPORTARSI IN SPIAGGIA – Attenzione: l’acqua è un buon conduttore, quindi se il fulmine dovesse colpire la superficie del mare/lago/fiume, la corrente si disperderà attraverso di essa e colpirà i bagnanti. Stesso dicasi per la spiaggia, luogo aperto e piano, dove un uomo in piedi può fungere da “punta” e “spigolo”.
– È importante, quindi, non rimanere in acqua durante un temporale.
– Non rimanere in spiaggia oppure, se impossibilitati ad andar via, rimanere seduti o accovacciati.
COME COMPORTARSI IN BARCA – Qui la situazione diventa decisamente complessa; la pericolosità riguarda la navigazione, ma anche l’incolumità propria. E’ bene, quindi, cercare di raggiungere il porto più vicino.
– Se la costa ha pareti elevati ed è possibile, meglio navigare sottocosta.
– Ricordatevi che nella barca a vela l’albero è esposto a fulmini, quindi chi può stia lontano dallo stesso e da elementi metallici.
– Un trucco potrebbe essere quello di buttare l’ancora facendola passare attorno all’albero; così facendo, l’eventuale corrente si scaricherà, tramite l’ancora, in mare.
CHIUDIAMO CON QUALCHE CURIOSITÁ– I dati mostrano che il 55% dei fulmini che colpiscono gli edifici danneggiano i campanili e le guglie, ossia proprio i due elementi a punta e spigolosi di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti.
– Inoltre, ogni 3 secondi un fulmine si abbatte in qualche punto della Terra, scaricando al suolo una corrente elettrica pari a quella necessaria per mantenere accese, per qualche millesimo di secondo, 50.000 lampade da 100 Watt.
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Matteo Torti
Foto: Antonio Scaramuzzino