L’evento “P come Piazzolla” sul grande compositore che rivoluzionò il Tango
È dedicato ad Astor Piazzolla, il grande compositore argentino che ha rivoluzionato il Tango, il quarto appuntamento della rassegna Alfabeto di PARCO: mercoledì 3 luglio, nei nuovissimi spazi di PARCO, acronimo di Polillo ARt COntainer, aggregatore culturale in via Binda 30 (zona Barona), andrà in scena l’evento “P come Piazzolla – Libertango, il tango nuevo parte da Milano”.
A scandagliare il suo universo musicale interverranno Fausto Beccalossi (fisarmonica e bandoneon) e Claudio Farinone (chitarra), che interpreteranno alcuni dei brani più famosi del compositore sudamericano. Beccalossi (che eseguirà tra gli altri anche “Tangamente”, un brano di sua composizione dedicato a Piazzolla) è considerato uno dei massimi specialisti del suo strumento e, nel corso della sua brillante carriera, ha collaborato e registrato dischi con alcuni fra i migliori musicisti della scena jazz internazionale, tra i quali Al Di Meola, Kenny Wheeler e Gonzalo Rubalcaba. Farinone ha svolto un percorso di ricerca su Astor Piazzolla e in vari ambiti della musica contemporanea.
Con l’attore David Riondino ha creato spettacoli e trasmissioni radiofoniche sul bolero cubano, sulla poesia di Ernesto Ragazzoni e su sonorizzazioni dal vivo di film muti. Insieme a loro si esibiranno i ballerini Carlo Feller e Luciana Muzio, grazie alla partnership con ASD Dancing Mood.
Non solo: la serata (che inizierà alle 21; ingresso con contributo artistico di 15 euro) sarà arricchita dalle testimonianze di Richard Galliano, bandoneista e fisarmonicista francese di fama internazionale, legato a Piazzolla da uno stretto sodalizio professionale ed umano; Tullio De Piscopo, batterista e percussionista tra i più celebrati del nostro tempo, che con Piazzolla incise la celeberrima “Libertango”; Hugo Aisemberg, pianista, compositore e arrangiatore argentino, che si è identificato fortemente con il linguaggio piazzolliano e con la sua personalità di artista rivoluzionario e che da diversi anni dirige il Centro Astor Piazzolla.
Inoltre verranno proiettati diversi scatti del fotografo Pino Ninfa, che fanno parte del lavoro “Nero Tango” realizzato in Argentina e nel mondo nel corso degli anni, un viaggio tra milonghe storiche e luoghi dedicati al tango: dalle atmosfere di Parigi fino a Venezia, con ritrovi e storie di tangheri, per arrivare alla città di Buenos Aires con le sue luci e i suoi scrittori.
Tra musica live, performance, racconti, aneddoti e contributi multimediali, la serata, che gode del patrocinio del Comune di Milano – Municipio 6, di Regione Lombardia e del Consolato Argentino di Milano, si annuncia davvero imperdibile.
Astor Piazzolla (1921-1992)
Tra i più importanti musicisti del XX secolo, compositore colto e virtuoso del bandoneón, rivoluzionò la storia del tango, sublimando le forme tradizionali di questo ballo popolare per traghettarlo dalle milonghe di Buenos Aires alle sale da concerto.
Non tutti sanno, però, che il suo Nuevo Tango è nato, almeno formalmente, a Milano: grazie alla sinergia tra il produttore italiano Aldo Pagani, le Edizioni Curci e la casa discografica Carosello, infatti, fu proprio negli studi della Curci, in Galleria del Corso, che Piazzolla registrò nel 1974 “Libertango”, il brano simbolo della rivoluzionaria svolta stilistica del Tango.
Da quella storica incisione all’ombra della Madonnina la musica di Piazzolla ha preso slancio, ottenendo uno straordinario successo internazionale, e ancora oggi conquista il pubblico di ogni latitudine, grazie alle esecuzioni e alle rielaborazioni di grandi interpreti della classica e del jazz.
Afferma il direttore artistico Antonio Ribatti: «Nel corso della serata proporremo agli ascoltatori alcune delle opere più significative della sua straordinaria carriera, dalle contaminazioni tra i generi alle collaborazioni con i grandi protagonisti del jazz, dalle produzioni cinematografiche alla musica da concerto, dalle canzoni alla danza. Ma soprattutto, grazie ai tanti ospiti che abbiamo invitato, racconteremo la rivoluzione musicale di Piazzolla, che volle fondere i ritmi tradizionali del tango con improvvisazioni virtuosistiche ispirate al jazz e tonalità dissonanti, contrappunti stridenti e melodie e armonie complesse introdotte da Stravinsky, Bartok e da altri artisti classici del Novecento. La sua fu una rivoluzione non gradita ai puristi della musica argentina tradizionale, che arrivarono a definirlo “el asesino del Tango”, l’assassino del Tango».