Analisi Italia Brasile Confederations Cup 22 giugno 2013, statistiche, precedenti, probabili formazioni e curiosità
Una sfida epica. Difficile trovare le parole giuste per descrivere la partita che mette di fronte le due Nazionali che hanno vinto più titoli Mondiali del pianeta. L’Italia, con quattro Mondiali ed il Brasile, che il trofeo l’ha alzato cinque volte, saranno l’una di fronte all’altra sabato 22 giugno 2013 alle ore 21.00. Teatro della sfida sarà l’Arena Fonte Nova di Salvador. Entrambe sono già alle Semifinali: resta da decidere l’ordine. Presentiamo la partita.
ITALIA E BRASILE: LE PRIME DUE GIORNATE – Per analizzare la sfida in programma alle ore 21.00 di sabato 22 giugno 2013 non si può che partire dal presente.
– Inseriti entrambi nel girone A, gli Azzurri ed i Verdeoro si presentano alla terza giornata con sei punti ciascuno, frutto delle vittorie ottenute contro Messico e Giappone.
– Non commettiamo certo un errore ad ammettere che in questi primi 180 minuti la selezione guidata da Scolari si è mostrata più sciolta e brillante rispetto a quella guidata da Prandelli. I risultati ottenuti ne sono la riprova: 3 a 0 contro il Giappone all’esordio e 2 a 0 contro il Messico.
– L’Italia, lo sappiamo bene, non ha mostrato una grande condizione fisica. La nota negativa, nel nostro caso, è la difesa: il reparto che prima della competizione dava maggiore sicurezza a Prandelli, ora sta deludendo le attese. Troppi errori, imprecisioni ed insicurezze. 4 gol subiti in due partite sono troppi, anche se due sono arrivati su rigori assolutamente generosi.
BRASILE: UN PERICOLO PER REPARTO – Cercare un punto debole nella squadra allenata da Felipe Scolari è un qualcosa di veramente difficile.
– Julio Cesar, tra i pali, garantisce esperienza e solidità. Thiago Silva e David Luiz sembrano invalicabili; Marcelo e Dani Alves offrono corsa e spinta offensiva. Paulinho e Luiz Gustavo apportano dinamismo e geometrie. Senza dimenticare il reparto offensivo che può vantare Oscar, Fred, Hulk e Neymar. In panchina, inoltre, Scolari può permettersi di lasciare gente del calibro di Hernanes, Lucas e Jo.
– La storia, però, insegna che c’è qualcosa che potrebbe giocare a sfavore della selezione Verdeoro. In diverse circostanze, infatti, hanno peccato di egoismo e presunzione. La sensazione è che i brasiliani, molte volte, entrino in campo convinti di terminare il match con un bel poker.
– Contro squadre di seconda fascia, molto spesso, ciò accade. Contro le selezioni più forti del pianeta, tra cui ci sentiamo di annoverare anche l’Italia, questo sentimento di superiorità potrebbe non dare i risultati sperati.
L’OBIETTIVO: ENTRARE CONCENTRATI – Cosa fare, quindi, per sfruttare al meglio questa presunzione brasiliana? Semplice: fare ciò che non si è fatto in queste prime due partite, ossia entrare in campo determinati a partire dal primo minuto.
– Ciò che ha sorpreso i supporter Azzurri e che ha ampiamente deluso Prandelli è stato l’approccio alla gara dei giocatori italiani. Troppo molli, imprecisi e poco determinati.
– Questa difficoltà si è celata dietro lo staticismo messicano, ma è emersa in modo molto netto contro il dinamismo e la forma fisica dei giapponesi.
ITALIA – BRASILE: LE PROBABILI FORMAZIONI – Iniziamo subito, purtroppo, da due note negative. Nel match di sabato non ci sarà De Rossi per squalifica; il giallorosso, infatti, è stato ammonito in entrambi i match. Oltre al romanista, probabile anche l’assenza di Pirlo per un risentimento muscolare.
– Prandelli si troverà così costretto a ridisegnare la metà campo. Al fianco di Montolivo, quindi, dovrebbero trovare posto Candreva, Marchisio ed Aquilani. Davanti a loro dovrebbe essere sempre Giaccherini a supportare Balotelli. In difesa confermati Barzagli e Chiellini in mezzo con Abate e De Sciglio sulle fasce. Tra i pali Buffon.
– L’alternativa, già vista contro il Giappone dopo la prima mezz’ora, è quella di lasciare in panchina Aquilani ed inserire uno tra Giovinco ed El Shaarawi al fianco di Giaccherini per aumentare il dinamismo in avanti e sfruttare al meglio le ripartenze e gli spazi lasciati dagli avversari.
– Scolari, invece, dovrebbe schierarsi con Julio Cesar in porta. Davanti a lui spazio per Dani Alves e Marcelo sulle corsie con Thiago Silva e David Luiz in mezzo. Mediana con Paulinho e Luiz Gustavo. Davanti saranno Oscar, Neymar e Fred ad agire alle spalle di Hulk.
COSA DICONO LE STATISTICHE? – I precedenti tra Italia e Brasile sono 15. Il bilancio parla chiaro: 5 vittorie dell’Italia, 7 del Brasile e 3 pareggi. Lo score dei gol vede in vantaggio i Verdeoro con 26 reti contro le 21 degli Azzurri.
– L’ultima sfida è piuttosto recente; risale al 21 marzo 2013 e fa riferimento al 2 a 2 in Amichevole a Ginevra. I brasiliani, in vantaggio di due reti grazie alle marcature di Fred ed Oscar, si sono fatti riprendere da De Rossi e Balotelli.
– Non solo Amichevoli. Italia vs. Brasile è soprattutto sfida decisiva. Come il 21 giugno del 1970 quando, a Città del Messico, i Verdeoro si imposero 4 a 1 sugli Azzurri conquistando il Mondiale. Reti di Pelè, Boninsegna, Gerson, Jairzinho e Carlos Alberto.
– Cambia il risultato, ma non la sostanza il 17 luglio del 1994. Siamo a Pasadena, all’ultimo atto dei mondiali americani. Dopo lo 0 a 0, la lotteria dei rigori incorona i brasiliani Campioni del Mondo. Decisivi gli errori di Baresi, Massaro e Baggio.
– L’ultima vittoria dell’Italia risale al 5 luglio del 1982: in quel di Barcellona, la selezione guidata da Enzo Bearzot si impone per 3 a 2 sul Brasile nei gironi. Socrates e Falcao non bastano contro la tripletta di Paolo Rossi.
QUALCHE CURIOSITA’ – Chiudiamo l’analisi della sfida Italia – Brasile di sabato 22 giugno 2013 alle 21.00 (ora italiana) con qualche curiosità che riguarda le due squadre alla Confederations Cup.
– L’Italia ha fatto più gol del Brasile, 6 contro 5, ma ne ha presi 4 contro gli 0 dei Verdeoro.
– La percentuale di realizzazione è di poco migliore per l’Italia: 20% contro il 19% degli uomini di Scolari.
– Stesso discorso per i tiri: 30 quelli degli Azzurri contro i 26 dei Verdeoro.
– L’età media, invece, è favorevole al Brasile: 26,3 anni contro i 27,35 dell’Italia.
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Matteo Torti