Milan – Genoa 1 a 1 Serie A tredicesima giornata, la crisi del Diavolo non ha fine
Non è facile commentare una prestazione del genere. Undici contro dieci per quasi un tempo e mezzo contro una squadra che, rigore di Gilardino a parte, non si è mai presentata nella metà campo avversaria. Una serie infinita di gol sbagliati tra Matri, Balotelli, Birsa, Robinho, Emanuelson e, all’ultimo secondo, Zapata. La rinascita non arriva, l’inferno è ad un passo. Lo spettro di una stagione in zona salvezza è sempre più vicino. Solamente De Jong e Kakà si salvano superando la sufficienza, il resto è una selva di incertezza, di evanescenza e, probabilmente, di incapacità tecnica e psicologica.
Torna il campionato e torna la speranza di trovare un Diavolo finalmente affamato, grintoso e vittorioso. Allegri deve rinunciare a Montolivo, squalificato, quindi affida il centrocampo a De Jong, Muntari e Poli. In avanti sarà Kakà ad agire alle spalle di Matri e Balotelli. In difesa, davanti ad Abbiati, spazio per Abate, Bonera, Mexes ed Emanuelson.
Gasperini si affida al suo marchio di fabbrica: 3-4-3 con Gilardino, Antonelli e Fetfatzidis davanti. Dietro di loro spazio per Sampirisi, Matuzalem in cabina di regia, Vrsaljko e Biondini. In difesa, davanti a Perin, dentro l’ex Antonini, Portanova e Manfredini.
Inizia molto bene la partita del Milan che al 3’ va già in vantaggio: palla lunga di De Jong per Kakà che, in area, stoppa col destro e con lo stesso piede brucia Perin sul palo lungo. Subito in vantaggio i rossoneri: 1 a0 a San Siro.
Il Genoa non si abbatte e reagisce quasi immediatamente. Al 7’ ingenuità di Emanuelson che in area mette il piede tra le gambe di Vrsaljko. Gervasoni si consulta con i suoi assistenti e concede il penalty: dal dischetto Gilardino non sbaglia. 1 a 1 e pareggio subito ritrovato per il Grifone.
All’11’ ammonito Emanuelson; pochi minuti dopo giallo, ingiusto, a Zapata. Ora i rossoblù di Preziosi fanno la partita; il Diavolo fatica a riorganizzare il gioco. San Siro non apprezza ed inizia a fischiare.
Al 23’ torna a farsi pericoloso il Diavolo: bella giocata in area di Balotelli che stoppa e prova una rovesciata. Perin è sulla traiettoria e blocca. Due minuti dopo occasionissima per Matri che aggira Perin, ma fallisce l’appuntamento con la rete mandando la sfera sopra la traversa.
Al 35’ Gervasoni fischia il secondo rigore della serata. Questa volta ne beneficia il Milan grazie ad una prolungata trattenuta di Manfredini su Super Mario. Il difensore del Genoa viene espulso, ma Balotelli dal dischetto si fa murare da Perin. Rigore veramente brutto quello calciato dal milanista.
Al 38’ ancora Perin che devia un buon corner indirizzato in mezzo da Abate. Passano tre minuti e Matri si divora un’altra rete: da un metro l’attaccante ex Juventus manda a lato su colpo di testa. Incredibile errore di Matri.
Al 44’ si ferma Muntari: il ghanese sembra non farcela, ma Allegri aspetta a sostituirlo nella speranza che dopo l’intervallo possa rientrare.
Dopo un minuto di recupero, Gervasoni fischia la fine del match. Il Milan inanella un altro primo tempo negativo; la rete iniziale di Kakà sembrava poter mettere il Diavolo in posizione di vantaggio, ma prontamente la squadra di Allegri si complica la vita subendo il pareggio su rigore di Gilardino e mancando il nuovo vantaggio con Balotelli su rigore e con Matri su azione.
La ripresa inizia con alcuni cambi. Allegri inserisce Birsa per l’infortunato Muntari, mentre Gasperini chiama in panchina Sampirisi e Fetfatzidis inserendo Marchese e Bertolacci.
Già dai primi istanti del secondo tempo si capisce bene come potrà evolversi il match; Genoa tutto chiuso dietro e Milan alla disperata ricerca del gol. Al 54’ azione personale di Balotelli che però manda in curva. Dagli spalti piovono fischi.
Al 57’ ci prova De Jong dal limite dell’area: Perin blocca con facilità. Due minuti dopo Matri ci prova in avvitamento, ma la sua conclusione è centrale e l’estremo difensore rossoblù manda in corner. Sugli sviluppi dello stesso inzuccata di Kakà: Perin si supera.
Al 60’ altro gol mancato da Balotelli: anche in questo caso di testa; manda alto Super Mario. Al 66’ ci prova Matri, ma il suo tiro al volo termina ampiamente sopra la traversa. Ancora Milan al 70’: Balotelli ci prova, ma Perin trattiene.
Al 73’ secondo cambio per Allegri: dentro Robinho al posto di Poli. Gasperini risponde inserendo Cofie al posto di Biondini. San Siro fatica a portare pazienza, sempre più spesso piovono fischi contro i rossoneri.
All’80’ tenta la sorpresa Birsa, ma il suo destro dal limite dell’area viene deviato in angolo da Perin. La Curva continua la sua protesta: “Indegni” le grida che arrivano. All’87’ l’ex Genoa e Torino ci prova ancora, ma l’esito è sempre lo stesso. Colpo di testa dello sloveno che termina fuori da pochi passi.
All’89’ anche Robinho partecipa alla sagra del gol sbagliato; conclusione debole dal limite dell’area piccola. L’ultima opportunità per il Diavolo arriva al 94’: questa volta è Zapata ad avere un’occasione d’oro sul mancino. Palla a lato.
Al 94’ Gervasoni fischia la fine del match. A San Siro termina 1 a 1 ed i rossoneri salgono a quota 14 punti, portandosi a cinque punti di vantaggio sul trio che chiude la classifica: Sampdoria, Catania e Chievo, oggi vittorioso nel derby contro il Verona.
Inutile parlare di distacco dalla testa, dalla zona Champions e dalla zona Europa League; è bene iniziare a guardarsi alle spalle.
Non sarà una settimana facile per il Milan che martedì tornerà in campo per affrontare il Celtic e cercare di mettere in cassaforte la qualificazione agli Ottavi di finale di Champions. La Serie A torna domenica 1° dicembre con Catania – Milan; dopo quella di Glascow, un’altra trasferta insidiosa per i rossoneri chiamati alle armi in un vero e proprio scontro salvezza.
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